A tu per tu con la Candidata di Forza Italia, Daniela Troccoletti. Elezioni Regionali, Toscana. 20-21 Settembre 2020.
A cura di Irene Pagnini
Parlaci di te, della tua storia personale, della tua esperienza politica… In breve: chi è Daniela Troccoletti?
Mi chiamo Daniela Troccoletti, sono sposata da numerosi anni e dal mio matrimonio sono nate due figlie meravigliose: in queste due righe c’è tutta la mia esistenza e il mio scopo di vita. Parte integrante di questo nucleo familiare è anche la mia dolcissima e assai indipendente gattina… Minnie.
Nel corso della mia vita ho svolto diverse attività professionali, per mia scelta, sempre a contatto diretto con le aziende.
Ad oggi collaboro con un noto commercialista di Pistoia e, nonostante il periodo critico e impegnativo per i liberi professionisti, la mia attuale occupazione mi rende soddisfatta, poiché, nonostante le numerose responsabilità, mi permette di avere una “libera…” (per me indispensabile) e autonoma organizzazione; infatti sono una “libera…” pensatrice e quando ho una certezza non la abbandono facilmente, se non davanti ad un confronto costruttivo. Dialogo e confronto sono elementi fondamentali per la mia filosofia di vita!
Mi occupo di politica dagli anni novanta, fondando a Pistoia il primo Club di Forza Italia nel 1994, il Pegaso, che nel giro di pochissimo tempo annoverava oltre cento iscritti, rappresentanti della Società pistoiese, molti dei quali non avevano mai avuto una tessera politica.
In occasione delle elezioni regionali del 1995, da sola organizzai la campagna elettorale per il candidato del mio partito.
Sono stata più volte Candidata, sempre per servizio, al Comune di Pistoia, al Consiglio Provinciale e membro dei coordinamenti Comunali e Provinciali.
Attualmente sono la Responsabile Provinciale di Azzurro Donna Forza Italia, membro del coordinamento Comunale e Provinciale di Pistoia, nonché Coordinatrice della Montagna Pistoiese.
Credi che oggi parlare di valori di destra e sinistra abbia ancora un senso, e se sì, sono gli stessi valori di 50 anni fa?
Oggi è cambiata la società e questi valori hanno preso una valenza diversa. Destra e sinistra sono due concetti astratti e mutevoli: se sono usati per indicare una parte politica va bene, se invece vogliono indicare i contenuti questi variano nel tempo e anche in base alle situazioni. Chi era di destra o di sinistra nel ‘68 sosteneva un progetto politico diverso da chi lo era nel ‘94.
Con la nascita della seconda Repubblica poi si parla, sempre più spesso, di centrodestra e centrosinistra, riferendosi ai contenitori e non ai contenuti perché nell’ambito di uno stesso schieramento ci possono essere sensibilità ed idee diverse.
Nell’indicazione di voto credi che debba prevalere il progetto politico del partito o VALORE della persona?
Secondo il mio punto di vista occuparsi di politica deve essere l’occasione per migliorare la società e quindi in primis il VALORE della persona, di conseguenza il progetto politico dello schieramento che si rappresenta. Le idee camminano sulle gambe degli uomini. Non può esistere nessun progetto politico importante se a realizzarlo sono persone incapaci o peggio corrotte. Pertanto il VALORE della persona è una condizione fondamentale. Il progetto politico è importante perché determina quali fini raggiungere, le priorità e i valori da perseguire e come perseguirli.
Vedi la politica come missione o come ambizione personale, o ritieni che il primo ambito non escluda necessariamente il secondo…?
Per me la politica è una “missione”, lo dimostra il fatto che sono in Forza Italia dal 1994 e non condivido vari trasformismi e cambi di casacca, a meno che non siano davvero dettati da un cambiamento di coscienza.
Molti ritengono che il potere che deriva dalla politica sia personale e lo usano come tale, ma non è così: quel che ne deriva è un potere in prestito da usare in nome e per conto di chi si rappresenta.
Qual è, se c’è, il politico nella storia della politica Italiana al quale ti ispiri?
Voglio citare Bettino Craxi per le sue doti di statista e per il trattamento che il paese gli ha riservato.
Un politico che ho molto ammirato e che ho avuto l’onore di conoscere da vicino è stato l’on. Antonio Cariglia che, nonostante i numerosi impegni Istituzionali nazionali e internazionali, nella sua vita si è dedicato concretamente agli ultimi e bisognosi. Già nel ’50, giovanissimo, fondò un organismo per l’assistenza all’infanzia nata fra gli stenti della guerra. Da presidente dell’Istituto Autonomo case Popolari ha realizzato villaggi residenziali, Belvedere, Scornio e Pescia, che consentirono di assegnare alloggi a centinaia di famiglie. Successivamente ha realizzato 4 centri per l’assistenza agli anziani. Nessun altro politico pistoiese, che mi risulti, ha fatto altrettanto per la nostra città. Mi ispiro a lui perché ritengo che la politica e il potere che ne deriva deve essere messa a disposizione della collettività.
E adesso una domanda personale con cui concludere questa chiacchierata… noi la chiamiamo domanda UAU: hai un sogno nel cassetto, un’esperienza che vorrai fare prima o poi nella vita, anche se al momento ti sembra impossibile da realizzare?
Ho la fortuna di vivere la vita che ho scelto. Il mio sogno nel cassetto è che il tempo si fermi e che tutto rimanga magicamente così com’è.
A livello sociale, vorrei vivere in un paese più giusto ed equo per tutti, dove la gente in difficoltà di ogni genere possa essere presa in carico e veramente aiutata dalle varie istituzioni, dove chi sbaglia sia realmente punito e messo in condizione di non sbagliare più, dove regni la “meritocrazia” perché chi merita deve essere premiato.
Per approfondimenti su Daniela Troccoletti
Facebook: www.facebook.com/Daniela-Troccoletti-Forza-Italia