A tu per tu Toscana

Francesca Favi: “So che non potrei mai avere un ruolo contravvenendo ai miei ideali.”

francesca favi
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Scritto da Irene Pagnini

A tu per tu con la Candidata di Forza Italia, Francesca Favi. Elezioni Regionali, Toscana. 20-21 Settembre 2020.

A cura di Irene Pagnini

Parlaci di te, della tua storia personale, della tua esperienza politica… In breve: chi è Francesca Favi?

Mi chiamo Francesca Favi, abito a Quarrata da sempre. In questa città ho i miei affetti più cari e molti dei miei amici. Provengo da una famiglia semplice: mamma Lalla e babbo Fabrizio tirarono su una piccola attività, un maglificio nel quale lavoravano entrambi tantissimo. Erano i tempi d’oro dell’economia italiana e se avevi un sogno e voglia di fare potevi davvero migliorare la tua vita. Cosi dopo i primi 12 anni della mia vita passati in casa dei miei adorati nonni materni, Oliviero e la Lisina, potemmo andare ad abitare in una casa tutta nostra, un pò più su… 800 metri, alle pendici della bella collina di Tizzana, dove abito tuttora con il mio compagno Gianluca. Ho anche un fratello, Filippo, che esercita la professione di avvocato presso il foro di Pistoia.

Lavoro in una grande azienda di Retail da oltre 20 anni. Ho fatto tutti i miei studi a Firenze, sia il liceo sia l’Università, in Lettere con indirizzo in Archeologia Medievale. Inutile dire che i miei interessi vertono in quella direzione, ma non solo. Mi piace l’arte, la storia e sono appassionata di design d’interni; infine amo il ballo e la cultura vintage anni 40/50. Ho fatto per molti anni la catechista nel mio paese e sono stata molto attiva nell’associazionismo.

Quando penso alla politica il mio primo pensiero va ancora piuttosto nitido ad un giorno di scuola, ero in seconda media, lezione della professoressa di lettere che quel giorno decise di parlarci dello statuto dei lavoratori, con l’immancabile organo di partito sottobraccio, L’Unità. Eravamo ragazzini, per la maggior parte poco, se non per nulla consapevoli, ma lei ce ne lesse una buona parte e non ci lesinò arringhe politiche a favore della sua parte politica. Mi ricordo che mi arrabbiai moltissimo e pensai che fosse una cosa ingiusta quella di fare propaganda politica a dei ragazzini di 12 anni, quindi tornai a casa e cominciai a incuriosirmi per contrapposizione alla parte opposta a quella della mia insegnante di lettere.

Oggi rimango fermamente dell’idea che il ruolo dell’educatore nella nostra società è fondamentale ed estremamente delicato e che sia sbagliato fare politica nelle scuole. Comunque se ne avessi l’occasione la ringrazierei, perché gli riconosco il merito, anche se indotto, di avermi incuriosito e motivato a conoscerla e appassionarmici. 

La politica mi ha sempre incuriosito fin da ragazza quindi, ho avuto simpatie per il partito repubblicano di Spadolini, politico di grande spessore e grande cultura, ma sono sempre rimasta fuori da quella attiva. Poi nel 2006 è arrivata l’occasione per fare un passo in più e ho sposato la causa di un piccolo partito appena nato, La DC di Rotondi, che l’anno successivo coraggiosamente presentò una sua lista a Quarrata. In quella lista c’ero anch’io. Fu una bella campagna elettorale e il centrodestra unito rischiò di vincere per pochissimi voti di scarto. 

Dal 2008 sono la coordinatrice comunale prima per il PDL e poi per Forza Italia a Quarrata, un ruolo difficile a volte scomodo, ma che mi ha permesso di fare esperienza diretta sul territorio, conoscere persone e realtà del mio comune, esprimere il mio modo di vivere e vedere la politica, sempre con onestà, coerenza e lo spirito di sacrificio che mi ha sempre contraddistinto.

Non mi piace chi cambia spesso casacca e non fa fede al proprio mandato; mi piace fare politica perché soddisfa il mio profondo desiderio di impegnarmi per il bene comune, i miei valori di onestà, servizio e profondo rispetto per le istituzioni. So che non potrei mai svolgere questo mio ruolo contravvenendo a questi miei ideali. 

francesca favi

Credi che oggi parlare di valori di destra e sinistra abbia ancora un senso, e se sì, sono gli stessi valori di 50 anni fa?

Certo che ha senso, è il motivo stesso della diversificazione dell’offerta politica, il sentimento umano le esperienze di vita, la storia personale e quella che ti arriva dalla tua famiglia e dalle persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nella tua crescita, nella formazione e nella costruzione del proprio se, sono anche i principali artefici delle proprie convinzioni e dei valori più profondi e di come ci si pone nei confronti della società e del bene comune. Chiaramente la società e il progresso economico e culturale li hanno modificati nel tempo, attualizzandoli, ma la gerarchia dei miei valori non potrà essere uguale a chi vede il mondo da una prospettiva politicamente opposta alla mia. In ogni caso per quanto mi riguarda mi attengo volentieri ad un motto a me caro,

”La prima moralità in politica è tener fede agli impegni presi.”

Nell’indicazione di voto credi che debba prevalere il progetto politico del partito o VALORE della persona?

Credo che siano necessari entrambi, la politica attuale vive una situazione molto dinamica, l’elettore che ieri ti ha dato il voto oggi potrebbe non rendertelo perché, vive lui stesso in un mondo in continua evoluzione, dove oltre ai valori, i bisogni emergono sempre più e cerca nella politica risposte immediate a bisogni immediati, per questo i partiti devono avere progetti attuali, attuabili e credibili ma guai a farsi guidare nelle scelte dalla ricerca spasmodica del consenso, il partito deve essere un contenitore di valori e progetti autorevole e guardare al medio e lungo periodo, solo così si può creare benessere e sviluppo duraturo. Deve però anche essere riconosciuto il merito dei singoli, l’impegno, il servizio e la competenza., altrimenti che senso avrebbe l’impegno personale. 

Vedi la politica come missione o come ambizione personale, o ritieni che il primo ambito non escluda necessariamente il secondo…?

Per me la politica è, passatemi il paragone, come il sacerdozio: è assolutamente una missione. Quando si sta tantissimi anni all’opposizione, occupandosi localmente di un partito, il che significa spese, tempo, arrabbiature, responsabilità, senza aver di fatto nessun ritorno economico, se non la soddisfazione di contribuire a rappresentare e difendere le idee e i principi della tua parte politica e di coloro che ti hanno votato, non può che essere cosi!

Non nego che ci sia una parte personale, e non la demonizzo ma è fondamentale per la mia visione  tenere la barra dritta sul principio di servizio. 

Qual è, se c’è, il politico nella storia della politica Italiana al quale ti ispiri?

Per me la più difficile, forse non mi ispiro davvero a un politico in particolare, ma ne stimo profondamente alcuni, primo tra tutti Silvio Berlusconi, che ha rivoluzionato la politica italiana avendo avuto il grande merito di aggregare il complesso e variegato mondo dei moderati italiani, creando una forza politica alternativa alle sinistre ma moderata e liberale, se invece devo indicare un politico  rifacendomi ai grandi padri della Repubblica certamente non posso non citare De Gasperi, colui che dopo la seconda guerra mondiale ha guidato la ricostruzione della nazione con una visione ben precisa e lungimirante e ha fatto dell’Italia un paese civile, moderno industrioso, capace di creare successivamente progresso, ricchezza e speranza. Auguro per il nostro paese di averne di politici così. 

E adesso una domanda personale con cui concludere questa chiacchierata… noi la chiamiamo domanda UAU: hai un sogno nel cassetto, un’esperienza che vorrai fare prima o poi nella vita, anche se al momento ti sembra impossibile da realizzare?

Ne ho un paio a cui tengo molto ma non ve li dico per scaramanzia. 

francesca favi

 

Per approfondimenti su Francesca Favi

Facebook: www.facebook.com/Francesca-Favi-Regionali-2020-668635043748576/

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