Quando la notizia aveva iniziato a circolare sul web, gli imprenditori toscani stavano per abbassare le saracinesche delle loro attività. E oggi, dopo che la regione è transitata in zona arancione a seguito dell’ennesimo confronto tra Governo e comitato tecnico scientifico, riapriranno per l’ultima volta. Perché da mercoledì entrano in vigore le disposizione previste per le aree del Paese che il Governo, con l’ultimo DPCM, ha definito “con rischio medio-moderato”.
E il dramma vissuto in primis dagli operatori economici è racchiuso in uno sfogo che il Senatore Manuel Vescovi ha affidato ad un post sulla sua pagina facebook: “Ore 5.30 non mi sono alzato con la sveglia, ma con il rumore delle ambulanze. Sono andato al bar e la titolare era in lacrime per la prossima chiusura causa toscana zona arancione. Non è facile, non è facile sentire, percepire, vivere questo senso di smarrimento della mia comunità”.

Un senso di smarrimento, a voler riprendere le parole del Senatore Vescovi, che adesso la regione Toscana dovrà riadattare sulla base delle nuove disposizioni che entreranno in vigore e che sono previste per la zona arancione. Cosa cambia? A partire da mercoledì sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita (anche da un Comune all’altro) salvo che per comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità; bar e ristoranti resteranno chiusi, ma sarà consentito l’asporto fino alle 22 e il domicilio; chiusi tutti i negozi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità; chiusi anche i mercati.
Restrizioni che oltre a gettare un’intera comunità nello sconforto, mette in ginocchio l’economia di territori già colpiti duramente dalla pandemia.
Ho solo un pensiero per rendermi utile – si legge ancora nel post del senatore Vescovi – Penso alla riduzione degli affitti commerciali al 50% con esentione delle tasse al proprietario dell’immobile.
Una proposta di legge che non ha ancora visto il semaforo verde in aula. Perché, come spiega il senatore Vescovi “in Tv siamo tutti d’accordo, ma poi in Parlamento solo noi siamo favorevoli. Non mi arrendo, Governo. Sempre dalla parte di chi produce”.