Cultura

Non ti curar di lor, Loretta cara…

loretta goggi
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Scritto da Cinzia Silvestri

Quando leggo che Loretta Goggi è una cantante, attrice, doppiatrice, conduttrice televisiva, showgirl, imitatrice e scrittrice italiana, sorrido e mi inalbero al contempo. Si farebbe prima a scrivere che è un’Artista, di quelle vere, come usavano un tempo, costruite con la gavetta, lo studio, la preparazione e l’umiltà.

Un’Artista che ha sapientemente offerto la sua immagine pubblica, centellinando quella privata (se si vuole, si può fare), pur se la scomparsa del marito Gianni Brezza ha rivelato davanti le telecamere la sua fragilità interiore, che la fa commuovere spesso. Una vulnerabilità che paradossalmente le dà forza, perchè mostra il suo lato intimo senza infingimenti, senza voler dar spettacolo in stile Supposta per te o barbare domeniche, semmai testimoniando quanto sia un personaggio vero e non addobbato da triti consulenti di immagine, influencer e sponsor del momento. Calca le scene e la tivù italiana da quand’era piccina, diventando subito una protagonista: è stata la prima donna a condurre il Festival di Sanremo nel 1986 e la prima a condurre un programma con giochi a premi: il Loretta Goggi in quiz.

Loretta Goggi è stata il primo personaggio della Rai a lasciare l’azienda pubblica per passare a Mediaset; ha infatti condotto nel 1981 il primo varietà di Canale 5, Hello Goggi, e il primo varietà di Rete 4, Gran varietà, nel 1983.

Non si può dimenticare che Loretta Goggi è stata la prima imitatrice donna della TV italiana, anche accanto all’indimenticabile Alighiero Noschese, introducendo elementi di satira nella parodia. Fare l’excursus della carriera di Loretta sarebbe troppo lungo però, perchè l’Artista si è cimentata nello spettacolo a tutto tondo. Documentandomi un po’, non serve l’Enciclopedia dello Spettacolo, basta Wikipedia e qualche sito dedicato, scopro che la sua prima esperienza artistica risale al 1958, quando prende parte all’incisione dell’audiolibro (audiolibro!) Lourdes 1858 – Le apparizioni della Madonna con Bernardette, album in cui con altri attori recita i dialoghi della piccola pastorella francese. L’anno successivo vince un concorso radiofonico in coppia con Nilla Pizzi. Agli inizi degli anni ‘60 esordisce come attrice bambina nella prosa televisiva della Rai.

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Nel 1963 all’età di 12 anni incide, col solo nome Loretta, Se la cercherai, la sua prima canzone, scritta da Nico Fidenco e partecipa all’incisione dell’audiolibro La meravigliosa storia di Giovanni Sebastiano Bach con Ubaldo Lay. Successivamente la giovanissima Loretta è nel cast di molti altri famosi sceneggiati televisivi della Rai, sovente in coppia con un altro attore bambino, Roberto Chevalier, diventato un popolare doppiatore. Mi limito ad elencare quelli che ho visto io, ero piccina e a quei tempi la televisione non era per tutti e in tutte le stanze di casa, molti seguivano i programmi al bar: i vicini nostri suonavano il campanello e la riunione familiare davanti la luce celestina si allargava. Ecco dunque I miserabili (1964), per la regia di Sandro Bolchi in cui lei ha il ruolo di Cosetta bambina, Una tragedia americana (1962), Delitto e castigo (1963) e La cittadella (1964), diretti tutti e tre da Anton Giulio Majano, Vita di Dante (1965) di Vittorio Cottafavi, con Giorgio Albertazzi, in cui interpreta Beatrice, Questa sera parla Mark Twain e Scaramouche entrambi trasmessi nel 1965 e diretti da Daniele D’Anza e nell’episodio Non si uccidono i poveri diavoli dello sceneggiato Le inchieste del commissario Maigret, con Gino Cervi (1966). In questi sceneggiati Loretta recita accanto a fior d’attori di teatro quali Lilla Brignone, Gino Cervi, Andreina Pagnani, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Gastone Moschin, e tanti altri ancora. Nel 1964, con la regia di Beppe Recchia, è anche nel cast dello sceneggiato per ragazzi C’era una volta la fiaba con Arturo Testa e Santo Versace. A partire dal 1965, si dedica anche al doppiaggio: è la voce del canarino Titti nei cartoni animati della Warner Bros. (affiancata da Gigi Proietti, che doppiava Gatto Silvestro), e di attrici quali Katharine Ross (ve la ricordate nel bellissimo Il Laureato con Dustin Hoffman?) e le bellone del tempo, Mita Medici, Agostina Belli, Ornella Muti e Silvia Dionisio, belle bellissime, ma non fatele parlare per carità! Nello stesso periodo approfondisce gli studi di dizione, pianoforte e canto e si cimenta pure nel cinema con piccoli ruoli: il suo esordio, a 15 anni, senza citazione nei titoli di testa e pure doppiata, risale a Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli. Partecipa ai musicarelli, genere cinematografico in voga al tempo. Sempre in quel periodo debutta in vari spettacoli teatrali, tratti da opere di Molière, Shakespeare e Pirandello. Nel 1968 si cimenta per la prima volta con un ruolo adulto, come protagonista femminile dello sceneggiato La freccia nera diretto da Anton Giulio Majano e tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson, con Aldo Reggiani, Arnoldo Foà e Adalberto Maria Merli; lo sceneggiato ha un grande successo (con punte di 20 milioni di telespettatori, oggi irraggiungibile traguardo se parliamo di televisione), e grazie a questo Loretta giunge alla grande notorietà. Erano un appuntamento imperdibile per noi ragazzi e anche per i nostri genitori e per i nostri nonni, quelle puntate in bianco e nero avvincenti e fatte bene, sicuramente meglio di certe fiction di oggi. Nel frattempo si diploma al Liceo Linguistico Internazionale di Roma (come accadde alla sottoscritta, qualche anno più tardi, a Firenze). Interpreta inoltre molti fotoromanzi in cui è affiancata da Massimo Ranieri, Christian, Aldo Reggiani. Nel 1968 debutta anche come conduttrice con Incontro con Lucio Battisti, speciale musicale a cui ne seguiranno altri. Si dedica anche alla radio, con programmi quali Radio per le scuole in cui ha anche modo di esibirsi come disc-jockey per Radio Vaticana.

Nel 1970 Loretta Goggi inizia a rivelare le proprie doti di imitatrice nello show televisivo Jolly, presentato dal Quartetto Cetra e prosegue senza soste il suo impegno televisivo presentando con Renzo Arbore lo show Estate insieme. Nel 1971 è protagonista di ben tre sceneggiati televisivi: il più famoso resta E le stelle stanno a guardare, sempre diretto da Anton Giulio Majano, con Giancarlo Giannini. Eccetera eccetera eccetera.

Alla fine degli anni ‘70 le sorelle Goggi, Loretta e Daniela, con Pippo Franco, Oreste Lionello e tutta la compagnia del Bagaglino, per la regia di Antonello Falqui, realizzano il varietà televisivo Il ribaltone trasmesso sulla Rete 1 della Rai. Il programma vince il premio Rosa d’Argento al Festival di Montreux in Svizzera come miglior trasmissione televisiva europea dell’anno. In Spagna pubblica l’album Estoy bailando cantado en español e l’omonimo singolo, che finisce in cima alla hit-parade iberica e in quelle di moltissimi altri Paesi di lingua spagnola. Il brano diverrà in seguito un vero e proprio inno delle comunità LGBT dei Paesi ispanici.

La Goggi ha dichiarato di essere orgogliosa del suo status di icona gay, e ha presenziato come madrina alla celebrazione dei 25 anni dell’Arcigay di Milano al Teatro Strehler. In un’intervista a Panorama ha infatti dichiarato: “Sono cattolica e praticante, ma sul piano civile la trovo una legge giusta che riconosce un diritto sacrosanto per gli etero e per i gay, mi piacciono i messaggi d’amore universale, si è capito?” Nel luglio 1979, per rinnovare la sua immagine, decide di posare per Playboy, coperta da veli trasparenti che lasciano intravedere il seno, in un servizio del fotografo delle dive Roberto Rocchi, con relativa copertina: non so se per esigenze economiche, come si vociferava per il nudo in copertina di Patty Pravo o se per togliersi i panni di brava ragazza borghese. Opto per la seconda. Eccetera eccetera eccetera. Nel dicembre dello stesso anno appare anche sulla copertina del Radiocorriere TV come madrina della neonata Rete 3 della Rai (l’odierna Rai 3). Nel 1979, durante la lavorazione di Fantastico, Loretta conosce il primo ballerino e coreografo Gianni Brezza, che diventerà suo marito nel 2008, dopo 29 anni di fidanzamento. Brezza è stato di Loretta anche manager, addetto stampa, coreografo e regista. Nel 1981 Loretta è protagonista del musical Stanno suonando la nostra canzone, con Gigi Proietti. Eccetera eccetera eccetera. Nel 1981, la canzone interpretata da Loretta “Maledetta primavera” conquista il secondo posto in classifica e sbaraglia le classifiche di vendita dei dischi. Tra il 1987 e ‘88 la Goggi conduce il programma preserale di Raiuno Ieri, Goggi e domani. Il successo della trasmissione è tale da provocare la chiusura anticipata del programma diretto competitor (Ciao Enrica condotto da Enrica Bonaccorti su Canale 5) e a far vincere a Loretta Goggi il Telegatto come personaggio televisivo femminile dell’anno. Tra il 1980 e il 1983 la Goggi è stata la prima artista italiana a sfoggiare abiti firmati da Gianni Versace, indossati in molte occasioni pubbliche e televisive. Eccetera eccetera eccetera.

Nella stagione 1991-92 passa a Telemontecarlo dove presenta il varietà di seconda serata, Festa di compleanno, dove in ogni puntata veniva festeggiato il compleanno di un personaggio famoso. Tra la fine del 1992 e l’inizio del 1993 torna di nuovo in Rai conducendo il varietà di Rai 2 Il canzoniere delle feste. Nel 1996 Johnny Dorelli le propone lo spettacolo teatrale Bobbi sa tutto, premiato con il Biglietto d’oro per il maggiore incasso teatrale del 1996. Insieme con Dorelli, Loretta realizza pure la sit-com Due per tre, serie prodotta in tre stagioni, in onda su Canale 5 alla domenica pomeriggio tra il 1997 e il 1999. Eccetera eccetera eccetera Nel 1999 la Goggi è la protagonista della prima serata di Canale 5 con il programma Innamorati pazzi. Partecipa al musical Hello, Dolly! di cui è la protagonista accanto a Paolo Ferrari, rappresentato con grande successo in tutta Italia sino al 2003. Le canzoni interpretate da Loretta nel musical verranno poi raccolte nell’omonimo album; si chiude il periodo televisivo e discografico più intenso della sua carriera. Negli anni Duemila infatti Loretta comincia a diradare le sue apparizioni in televisione, dedicandosi prevalentemente al teatro. Torna inoltre a cimentarsi nel doppiaggio con il cartone animato Monsters & Co.. Maledetta Primavera Show, per la regia di Fabrizio Angelini, è lo spettacolo a lei dedicato rappresentato per tutto il 2003 presso il Teatro Colosseo di Roma. Nel 2004-2005 è protagonista invece dello spettacolo musicale Molto rumore (senza rispetto) per nulla, diretto da Lina Wertmüller. Eccetera eccetera eccetera Nel 2006 il rapper statunitense T.I. campiona il brano Molla tutto per il suo brano Get It, contenuto nell’album King, utilizzato per la colonna sonora del film Step Up. Durante la stagione 2006-2007 porta in teatro Se stasera sono qui, il suo one-woman show diretto da Gianni Brezza. Lo spettacolo riprende i suoi successi e brani internazionali, poi raccolti in un album omonimo, oltre a caratterizzazioni, imitazioni e monologhi comici.

Nel 2007 torna in televisione, conducendo su Rai 1, con Mike Bongiorno, la 68ª edizione di Miss Italia. Si distingue per la polemica con il collega presentatore, seguita dall’abbandono del palco. Rientrata nella conduzione dello show, rimarca la protesta per la protervia egocentrica di Mike, che ci fece la figura che meritava, pace all’anima sua . Il 26 aprile 2008 Loretta Goggi si sposa con il compagno Gianni Brezza a Orbetello, in Toscana. Eccetera eccetera eccetera. Nel decennio successivo, la Goggi lavora nuovamente per la televisione in maniera assidua. Durante la stagione teatrale 2009/2010 va in scena con SPA – Solo Per Amore, con la regia di Gianni Brezza. Ad accompagnare l’artista, un’orchestra di dodici musicisti e un corpo di ballo di dieci ballerini. Lo spettacolo è andato in scena anche nella stagione teatrale 2010/2011. L’attrice sospende la tournée a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute del marito Gianni Brezza, che muore a Roma il 5 aprile 2011. Il 28 ottobre 2011 Loretta torna in televisione, per la prima volta dopo la morte del marito, in qualità di ospite di Carlo Conti nel programma I migliori anni, celebrando i suoi 50 anni di carriera. Eccetera eccetera eccetera.

Nel 2013 esce il suo libro autobiografico intitolato Io nascerò – La forza della mia fragilità. Loretta Goggi torna sul set di una fiction televisiva, recitando in Un’altra vita, per la regia di Cinzia TH Torrini, che viene trasmessa nell’autunno 2014 su Rai 1 con grande successo di pubblico. Eccetera eccetera eccetera. Il 29 ottobre 2018 la FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) conferisce a Maledetta primavera la certificazione di Disco d’oro d’annata. Nel 2019 viene intervistata da Raffaella Carrà per il programma A raccontare comincia tu, su Rai 3: l’empatia e l’affetto che trapelano tra le due regine dello spettacolo italiano sono la migliore risposta a chi millantava fossero acerrime rivali.

Per celebrare i quarant’anni di Maledetta primavera, l’album Il mio prossimo amore è stato ristampato a tiratura limitata di trecento copie numerate in vinile colorato rosa, e in una nuova versione CD, raggiungendo il decimo posto per la categoria vinili e il trentunesimo posto degli album più ascoltati nelle classifiche settimanali FIMI. La “Maledetta primavera”, ricorda in un post Giancarlo Addonisio, dette modo agli imbecilli di manifestare pubblicamente la propria idiozia. Era il 1981: “Qualcuno ebbe l’incredibile idea di querelare la Goggi con la seguente motivazione ufficiale: «Con la sua canzone ha buttato fango sulle stagioni e praticato un danno incalcolabile ai bambini, perché chiama “maledetta” la primavera, distruggendo ai loro occhi l’immagine della stagione più bella».” Dunque, ci dobbiamo meravigliare di tutto il letame social scaricato a Loretta Goggi in questi giorni, dopo il premio Seat Musical Awards per i 40 anni di “Maledetta primavera” all’Arena di Verona? Direi proprio di no. Non a caso ho riportato per sommi capi la sua carriera artistica, che potrete ritrovare in decine e decine di siti, e volutamente ho inserito gli eccetera, eccetera, eccetera, per non tediare e per far capire che è stata offesa, dileggiata, denigrata un’icona – icona sì, eccome! – dello spettacolo italiano. Ma che ne sanno i coglioni della tastiera e scusate il francesismo, perchè chiamarli leoni è un’offesa per l’animale della savana?

Che ne sanno di 40 anni di carriera, 1981 – 2021, rappresentati da una canzone di Sanremo, a cui vanno aggiunti i precedenti degli anni ‘60 e ‘70. Certo, i cretini oggi si individuano meglio grazie a Internet e soprattutto ai social, analfabeti funzionali, ignoranti gretti e meschini che se gli fai una domanda sulla carriera della Goggi possono solo aprire bocca per esalare la fiatella ed esibire un’espressione ebete. Abituati ai reality, alle bocche canottate, alle pupe coi secchioni, ai talent show dove alla gavetta viene sostituita la botta di ‘ulo, che ne sanno di una donna che ha davvero sempre lavorato nello spettacolo, che ha fatto programmi e scelte artistiche d’avanguardia, che ha più di 70 anni e non li dimostra? Sann’assai, sanno. Ha urtato il playback, il vestito? No, sono scuse pretestuose, anche perchè cotanta critica presupporrebbe un minimo di conoscenza musicale o di moda. Invece, signore e signori, ecco qua una categoria di persone ormai riconoscibilissima, malmostosa e ingrugnita, assolutamente omologata al peggio del peggio che viaggia sul web, che nulla comprende e nulla sa di come si compone un’esistenza artistica, che nulla sa di cosa significhi stare sulla scena da una vita. I recenti commenti versus Loretta Goggi sono degni di gente che non sa raccontare manco una barzelletta sudicia di Pierino ed il cui massimo impegno culturale lo mostra nel seguire le smandrappate rifattone dei reality show, che si misura in numero di tatuaggi e di bevute. Capitolo a parte lo meritano le donne: oh sì, le donne che magari si indignano per i femminicidi, che reclamano l’emancipazione magari vestite come peripatetiche sull’Aurelia, che usano un linguaggio da trivio per sembrare più interessanti, che si illudono di portare avanti loro il gioco delle parti e invece sono solo marionette tirate con i fili dell’ipocrisia, della malignità, della pochezza morale e spirituale, della meschinità, dell’ottusità più profonda e che se la sono presa con una Donna per eccellenza. Sono esemplari femmine lontane anni luce dalla vera uguaglianza di genere, sono donne fallite seppur credono di essere in carriera, sol perchè commentano sui social.

Commento su FB, ergo sum.

Invece sono delle nullità totali, degli zero vaganti, ne vedi una ne vedi mille, tutte uguali, omologate per far casino contro la vittima di turno, per torturarla moralmente, avvilirla, sminuirla. Ah, le donne delle scarpette rosse e delle panchine scarlatte, che non perdonano la bellezza, il successo, la fama delle altre donne, che sanno essere solidali solo con le sfigate che hanno l’uomo che le picchia e le maltratta oppure che non hanno di che sostentarsi, che dipendono dall altrui attenzione e aiuto.

Ecco, dedico a loro e anche ai signori maschi che forse farebbero meglio a sfogare i propri istinti in più sane attività sessuali non solitarie, ciò che Loretta Goggi ha scritto prima di mandare tutti i social haters addicted (e pure noi che la ammiriamo) elegantemente là dove non ci batte sole: “Oggi, oltre alla gratitudine per i miei fans, vorrei parlarvi del rammarico che provo nel leggere commenti, anche sul mio sito ufficiale, di una cattiveria, un’arroganza, una gratuità indescrivibili, tali da costringere il mio staff a cancellarne alcuni. (…) Non starò ad elencarvi gli insulti arrivati in occasione di una delle più grandi emozioni della mia carriera, un momento di cui avrei voluto godessimo insieme, nella comune gioia per un grande traguardo raggiunto e non certo per parlare di trucco (mi trucco da sempre da sola e mi piace quello scelto per quest’anno, inutile criticarlo no? Lo cambio secondo il mio spirito), di vestito da pagliaccio (uno splendido abito di Etro!), di chirurgia estetica (vi sfido a trovare sul mio volto, vicino alle orecchie o fra i capelli cicatrici in proposito, confesso che ho preso un chiletto però), di playback (usato da tutti) (…) Io non canto, nè incido più da anni, non saprei nemmeno in che modo avere una base moderna o aggiornata della vostra canzone del cuore. Mi sembrava comunque bellissimo esserci per ricevere il riconoscimento ad una canzone e ad un’interprete che dopo 40 anni sono ancora nel cuore di milioni di persone. So di aver avuto l’ascolto più alto della serata e tanto mi basta! Non scenderò oltre al livello dei leoni e, ciò che più fa tristezza, delle leonesse (alla faccia della solidarietà femminile!) da tastiera, sono già andata oltre il mio stile”.

Non me la toccate Loretta e non tanto perchè mi somiglia (fisicamente un pochino, come si vede in uno scherzoso fotomontaggio di diversi anni or sono) purtroppo non ho la sua verve e men che meno il suo talento artistico) ma perchè è davvero un simbolo di quanto siano capaci le donne. Fate veramente pena ad accanirvi su un personaggio che vivaddio vola alto sopra le vostre bassezze e dall’alto spero spari guano quanto basta per coprire le vostre laide parole. Eccetera, eccetera, eccetera.

Ti abbraccio, Loretta cara, ancor più cara “oggi più di ieri e meno di domani” (Cyrano, E. Rostand)

Cinzia Silvestri

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