Non ama definirsi Chef Elia. Lui dice di essere un amante del cibo e un sognatore ed è così che si è impegnato a realizzare il suo vero grande sogno. Che dire? Secondo me c’è davvero riuscito, tanto al mio ritorno ho creduto di aver trovato un vero angolo di paradiso. Ogni dettaglio è stato perfetto: location, cibo, atmosfera… Vi presento Salotto Agricolo.

Il Salotto Agricolo è un’osteria immersa nella campagna toscana e ve lo racconterò intervistando colui che l’ha pensato, ideato, creato: Elia Carini.

Chi è Elia? Non sei uno chef, non ti piace definirti uno chef.
Quindi semplicemente parlaci di Elia, del tuo percorso personale e professionale, per arrivare ad essere chi sei oggi.
E: Chi è Elia? Elia è quello che in Toscana si chiama un bischeraccio, un pò sognatore… sensibile e bonaccione, ma con una livrea da duro (ride). Ho frequentato l’istituto d’arte di Porta Romana, e tra un’occupazione, una forca a Boboli, una canzone della Bandabardò e un’altra dei Negres Vertes, intuisco che la mia strada sarà la Musica. Mi improvviso cantante per il tempo di due ore in sala prove. Compro una chitarra ma la scambio poco dopo con un personaggio di Porta Romana in cambio di un sacchetto di un tè indiano.
Per alcuni anni organizzo concerti, festival e feste della birra con l’associazione Godi Popolo (da me fondata) e in quel periodo inizio ad interessarmi all’illuminotecnica per concerti ed eventi.
Questo mi portera un pò in giro per il mondo, tra un palco e l’altro e mi darà di conoscere una quantità enorme di luoghi, persone, tradizioni e “Cucine”. La cucina l’altra mia grande passione che finalmente nel 2012 mi porta ad avventurami ed aprire il mio primo progetto di ristorazione: il Circolo SoulFood. Dopo ancora altri progetti fino a questo stranissimo 2021: il Salotto Agricolo. Spero di non essermi dilungato troppo Irene, sicuramente saranno già scappati tutti i lettori!
Lo Chef, credo che la parola Chef sia attualmente usata in modo errato e fin troppo abusata e poi cosa molto importante, faccio un esempio, per essere chiamato architetto ci vuole un percorso di studi, ecco io credo che anche per essere Chef sia la stessa cosa. Io non ho fatto l’alberghiera quindi non credo di potermi ritenere uno Chef; al massimo un cuoco o bruciapadelle e sicuramente una buona forchetta.
Come nasce il “Salotto Agricolo”? Quale il concept alla base della vostra azienda?
E: Qui devo tirare in ballo la persona che in un momento molto particolare e delicato della mia vita, mi ha rapito sia la mente che il cuore: la poliedrica Simona Baronti, architetto, designer, madre, illustratrice, social manager, ristoratrice e ad oggi non capisco dove prenda l’energia ed il tempo per fare tutto questo e bene.

Lei è riuscita a creare un luogo magico con un’atmosfera unica.
Cosa ritieni che abbia questo posto di così speciale da aver addirittura fatto sì che abbiate investito tutti voi stessi nella scelta che state facendo. Parlaci degli allestimenti, delle musiche con le quali intrattenete, delle stoviglie che utilizzate. Io ho mangiato da voi, beh, ogni dettaglio porta in se rarità.
E: Ogni scelta al Salotto Agricolo parla di noi, credo sia questa, la rarità di cui parli, e che sono felice venga avvertita. Non c’è dettaglio che non sia sia stato condiviso da me e Simona, e che non porti in se la sintesi dei nostri percorsi.
La Musica, l’architettura, l’arte, il design, i viaggi, ognuno con il suo bagaglio, ma con tanti punti in comune, che sono proprio quelli portati nel nostro progetto. E poi tanto tempo, durante i vari lockdown, per fare ricerca ed acquisti mirati a costruire la scenografia e la struttura di quello che è diventato il luogo che oggi vedete.
Quale è il nostro concept? Se lo chiedi a Elia fondatore del Godi Popolo e del SoulFood è sicuramente di cercare di far stare bene le persone. Chiediamolo a Simona quale è il nostro concept secondo lei (che è la parte più seria e preparata)
S: Come afferma Elia, far stare bene le persone è il nostro obiettivo. Avere unito le nostre forze è il superpotere che spero porti a realizzarlo.

Negli anni ti sarai trovato a sperimentare vari tipi di cucina. Qual è ad oggi la sintesi che porti in tavola e che proponi ai tuoi ospiti al Salotto Agricolo?
E: Ho sperimentato molti tipi di cucina da tutto il mondo, spesso sul posto, ho sperimentato, rielaborato e trattenuto molto, ma alla fine le mie radici nella tradizione toscana sono più forti e sicuramente prevalgono nei miei piatti.
Siamo reduci da un periodo particolare che ha messo in ginocchio il settore della ristorazione. Ogni azienda ha sofferto e voi siete molto coraggiosi ad intraprendere questa avventura. Quale ritieni sia la formula vincente per voi per ripartire dopo questo momento difficile?
E: Se una formula veramente esiste, mi piacerebbe conoscerla! Da parte nostra, cerchiamo di offrire cio’ che abbiamo, senza scendere troppo a facili compromessi, ma con il massimo impegno per far sentire a casa i nostri ospiti. Siamo dell’opinione che non si può piacere tutti, perchè ognuno è unico e speciale. Per molti (ma non per tutti) è stato così. Partiamo da questo piccolo successo per costruire il nostro percorso!

Adesso la domanda che noi chiamiamo “la domanda UAU”: se doveste ospitare qualcuno di importante poteste avere il privilegio e l’onore di non avere limiti spazio-tempo fra le epoche storiche, chi vorreste seduto a tavola fra i commensali a degustare le vostre specialità?
E: Domanda facilissima e sono sicuro di parlare anche per Simona: David… quel Bowie!
Ultimissima domanda: Elia hai realizzato il tuo sogno?
E: Mi dispiace ma non ve lo dirò…se no che sogno sarebbe…!
