Capita che ti interessi al risultato delle urne, ovvero sei interessato alle amministrative del 2021. Capita perché sei un cittadino più o meno evoluto, hai a cuore dove va il tuo Paese e vuoi sapere chi dovrai ringraziare per i fatti e misfatti prossimi venturi.

Le televisioni sciorinano sondaggi, i dati più o meno ufficiosi ci informano delle sorti del municipio di Napoli o di Bergamo, ma intanto la piccola realtà in cui vivi è sotto una cappa di oscurità, vuoi perché piove a catinelle con temporale annesso, vuoi perché improvvisamente mamma internet ci lascia al nostro destino, bloccando voci, illazioni ed analisi a caldo di candidati.
Non va Facebook e noi si porta pazienza. Ma neppure whatsapp e la più sovversiva telegram danno segni vita, alla faccia della tua speranza di sapere dalla solita radiofante se il tuo candidato ha vinto o l’ha preso in quel posto.

Poi senti dire che i risultati, secondo le TV allineate al mainstream, sorridono ai partiti governativi, perché l’effetto Draghi e la propaganda del new deal de noartri tirano più di un carro di buoi. Che importa se il lavoro scarseggia e le crisi industriali si moltiplicano? Il PIL vola al 6% e siamo ormai pronti a comptere anche con i cinesi. Anzi, già che ci siamo, adesso rivogliamo anche Nizza e la Savoia: tanto paga l’amica Ursula, con il contributo delle piccole imprese e dei tanti lavoratori autonomi che non possono delocalizzare e devono continuare a farsi il culo e pagare le tasse. Gli altri, quelli bravi che hanno le grandi aziende, potranno continuare a delocalizzare e licenziare via mail, perché in effetti le sacre leggi del liberismo ci spiegano che così fan tutti, magari accettando di pagare un fiorino per non passare da nemici del popolo.

E intanto sulle amministrative 2021 si continua a non sapere niente, mentre qualche ingenuo dà la colpa al maltempo e qualche complottista ricorda ad un ristretto gruppo di sodali che a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina.
A me, però, interesserebbe altro: nel mio comune la viabilità non è il massimo ed io vorrei sapere se il candidato che a mio avviso ha proposto la soluzione migliore vincerà o se invece dovrò avere a che fare ancora con quel cavolo di passaggio a livello che ogni mattina mi fa perdere dieci minuti buoni quando vado in ufficio.
Roba infima, vero? Roba da piccolo borghesi intrisi di egoismo da prima repubblica
incapaci di volare alto. Ma questa roba infima si chiama quotidianità ed è il sale del
self government nelle amministrazioni locali. Fa male a qualcuno? No, ma non è nelle priorità del mainstream, che vorrebbe farci svegliare, domattina, in un’Italia allineata e coperta, dove il disagio sociale non esiste più perché è stato rimosso in quanto non pertinente all’agenda del governo di tutti e di nessuno, dove si lanciano anatemi contro l’evasione fiscale di professionisti e bottegai ma si tace dei soldi pubblici sprecati per comprare banchi a rotelle per l’ora di autoscontro.

Domani internet riprenderà a funzionare e potremo riprendere a scambiarci messaggini su qualsiasi cosa. Ma cosa poteva accadere in questa notte buia e tempestosa, ciò che qualcuno temeva che potesse accadere, rimarrà un mistero, anche se nulla è più misterioso dell’ennesimo seggio regalato dai senesi al partito che ha distrutto il glorioso Monte dei Paschi. Forse, quello che è accaduto in Italia non è ancora abbastanza perché la gente si decida a cambiare. E questo, sinceramente, è l’unico significato che riesco a leggere in questa strana e maledetta tornata elettorale, ovvero le amministrative 2021.
Era una notte buia e tempestosa. Ma il giorno dopo non si annuncia migliore.