Ore 15.44, ore 17.37 e ore 18.10 del 1. settembre 2022: non me la scordo vai, questa data. La metto accanto a quella dell’11 settembre 2001. Neanche questi tre orari che corrispondono a due telefonate e un messaggio whatsapp riuscirò a scordare, perchè mi hanno tolto un po’ di vita, quella vita che ho vissuto attaccata alle radici di una Città bellissima, voluta da forestieri illuminati e distrutta dall’incapacità, dall’arroganza, dalla sete di potere economico e politico. Nessun dito puntato contro qualcuno, per carità. Le colpe partono da lontano e sarebbe troppo facile pigliarsela col Sindaco ragazzino, che qualche imbecille in malafede accuserà di essere il Primo Cittadino che ha fatto fallire le Terme di Montecatini.

Non ha fatto alcunché, il Sindaco, e questo non gli fa onore ma dubito per sua diretta volontà, circondato com’è dal cerchio magico fratel-leghista che gli ha impedito persino l’abbonamento ferroviario per andare a protestare in Regione Toscana come promesso in campagna elettorale. Sulla Regione matrigna che ha considerato le Terme di Montecatini, di sua proprietà azionaria al 68% salvo errore, non strategiche nonostante la nomina a sito patrimonio universale dell’umanità, si può dire che hanno metaforicamente messo il veleno nel bicchiere d’acqua termale da decenni. Or dunque ci sarà chi ripercorrerà la storia, i passaggi, i personaggi, gli errori, le strategie salvo buon fine e senza buon fine, le consulenze dorate, le cause perse (eccome perse!). Non io, perchè è troppo il dolore che provo e un dolore così fa perdere lucidità e lascia il posto alla rabbia, quella che non la plachi coi discorsi a gazzosa dei politici, degli albergatori, dei commercianti, dei residenti, dei forestieri.

Abbiamo letto giorni or sono la paginata del forestiero, poi quella dell’anziano ex amministratore con le ricette salvifiche ex post, abbiamo letto articoli che parlavano del nulla cosmico elevato a progetti futuri irrealizzabili, cultura ad personam, ci siamo sorbiti le miss nazionali e locali, i festival multiculturali ad usum delphini, le corse in bicicletta dentro il parco del Tettuccio, i calici di vino lavati con l’acqua termale, la gente scalza dentro lo stabilimento più bello ed elegante del mondo – gente scalza, neanche al mare! – la Torretta ridotta a rudere aggredito dai rovi dopo essere stata nefasta discoteca, la Salute tempio natalizio de noantri così come il Tamerici, adesso ampollina dell’acqua santa multievento, l’Excelsior chiuso in attesa di trasformarsi in succursale degli Uffizi, sperando che questo progetto passi sopra la testa di tutti i montecatinesi. Sono un fiume in piena e mi devo contenere, ma è troppo il dispiacere anzi, rubo dall’amata Oriana Fallaci, sono troppi la rabbia e l’orgoglio che mi fanno patire l’essere nata e vissuta in questa disgraziatissima Città termale, che io ho avuto il privilegio di vivere nel momento d’oro.

Un’enciclopedia potrei scrivere delle nefandezze subite da Montecatini Terme per le quali poco ho potuto fare per combatterle. Direi addirittura che il mio impegno come volontaria per il decoro insieme ad un gruppo di persone dotate di pazienza, capacità e costanza a qualcuno ha pure dato fastidio. Perché di una cosa sono convinta, che a molti la prospettiva della città ridotta sul lastrico economico e morale, senza dignità, senza identità, senza futuro, senza storia, per farla magari diventare uno squallido divertimentificio uguale a mille altri, intriga assai. Ma io sono come Hiroo Onoda e non demordo: la mia foresta è il Tettuccio e vivaddio non sono sola. Venite a catturarmi. Montecatini Terme ha bisogno di persone come me (lo dichiaro senza falsa modestia) e non di faccendieri, politicanti, filibustieri e opportunisti d’ogni tipo come coloro che l’hanno sfruttata fino ad oggi alla stregua dei peggiori magnaccia.

PenZo di essere stata esaustiva anche se non ho detto tutto. Cercate nel sottotesto: chi ha portato Montecatini Terme in questo stato sia maledetto per saecula saeculorum. Amen.