Per anni siamo andati a cercare il SILENZIO. Ogni anno facciamo lunghi viaggi per godere di una spiaggia sconosciuta lontana da tutti, un deserto senza fine, una montagna da scalare per raggiungere la pace.
Ed ora? Il silenzio c’è piombato addosso come un macigno.
Fermati un attimo e ascolta.. campane in lontananza, battito di ali una persiana che sbatte, una chitarra che strimpella Wish You Were Here e mi fa pensare a lui: cappellone su una vecchia sedia impagliata e la sua compagna con uno strofinaccio in mano che lo guarda con occhi lucidi e pensa “Da quanto tempo”.
Se mi concentro mi sembra di sentire l’acqua che ribolle nella pentola della vicina ed il TAC TAC di un coltello che affetta qualche ortaggio su un tagliere di legno. Starà facendo il minestrone. A me non è mai piaciuto, ma in questo momento mi sembra di sentirne l’odore.
Il silenzio ci sta avvicinando al mondo intorno a noi, ci fa scoprire banalità: dimenticate una moka che sbuffa, un gatto che fusa, un rubinetto che gocciola, una pagina che viene spogliata.
Riesco a bisbigliare mentre scrivo e mi ASCOLTO, sento la mia voce riconosco la mia cadenza, le mie ORIGINI.
Questa esperienza urla insegnamenti in ogni angolo, in ogni attimo, in ogni famiglia, in ogni rapporto. Facciamone buon uso!