Cultura

Massimo Margnelli: effetti collaterali

massimo marlegni
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Scritto da Irene Pagnini

A tu per tu con Massimo Margnelli, autore del libro in uscita “Effetti Collaterali”

Parlaci di te, della tua storia professionale, della tua esperienza nell’ambito del mondo della scrittura e dell’editoria…

Mi chiamo Massimo Margnelli, nasco a Roma nel lontano 1956.

Appena diplomato comincio a lavorare nel commercio, ma non è il solo campo lavorativo che frequento: ho fatto il restauratore di mobili, ho avuto un mercatino dell’usato e infine una libreria in gestione.

Per quanto riguarda l’ambito di cui stiamo parlando, questo è il mio primo lavoro editoriale!

Massimo Margnelli

Quindi non ti occupi di scrittura da sempre… il tuo libro in uscita si chiama “Effetti collaterali”? Qual’é stato il motivo che ti ha spinto a scriverlo?

Scrivere dei semplici pensieri o piccoli racconti di cose viste o vissute è stato sempre il mio hobby segreto: mi ha sempre rilassato scrivere la sera dopo aver avuto delle giornate pesanti. È così che circa 12 anni fa, dalla lettura di un articolo sul giornale, mi è venuta l’ispirazione: l’articolo parlava dell’estradizione del boia di Bolzano che, scappato dopo la guerra, nel 1951 si era andato a rifare una vita in Canada. Mi è venuto in mente un eventuale figlio che, tenuto all’oscuro dal padre dei suoi trascorsi, venga a conoscerli in maniera traumatica. Ma la cosa di cui più mi premeva parlare è il pregiudizio.

Ho sempre ritenuto ingiusto giudicare in base ai padri, alle madri o ai nonni. Se sei il figlio di… non puoi che essere uguale a lui!

Addirittura l’Arma dei Carabinieri non vuole nelle sue fila i figli o i nipoti di personaggi che hanno transitato nelle patrie galere. Siamo sicuri che sia giusto? Siamo sicuri che ciò sia civile? 

Qual é il concetto alla base del tuo manoscritto? Cosa lo rende appetibile al pubblico?

Come ho scritto sopra l’analisi del concetto sul pregiudizio, non so se sono riuscito o meno nel mio intento, sono comunque contento che la lettura porti a una riflessione.

Qual’è, se c’è, lo scrittore al quale ti ispiri?

Non posso dire di avere un solo autore a cui mi ispiro, nella mia vita ho passato vari momenti e varie letture che hanno formato la mia scrittura. Da piccolo Verne mi faceva viaggiare, Pasolini mi ha parlato delle borgate della mia Roma, poi ho conosciuto Hugo che mi ha portato in Francia e Tomasi da Lampedusa che mi ha fatto conoscere la Sicilia. Tutti costoro e altri ancora hanno contribuito alla mia formazione.

Quali sono i progetti futuri di cui vuoi parlarci?

In questi giorni parlare di futuro è un vero azzardo, ma io sono una persona positiva e credo nella forza dell’uomo, nella nostra mente. Ho nel frattempo scritto un’altra storia e a breve verrà pubblicata.

E adesso una domanda con cui concludere questa chiacchierata… noi la chiamiamo domanda UAU: Hai un sogno da realizzare, un’esperienza che vorrai fare prima o poi anche se al momento ti sembra impossibile da realizzare?

Mi piace molto viaggiare, anche se ho paura dell’aereo, e sono tanti i posti che vorrei visitare, ma visitare i fiordi e vedere l’aurora boreale sarebbe magnifico.

Massimo Margnelli

A breve in vendita online!

Irene

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