Cultura

Torneremo a viaggiare. La mia esperienza al Sud

torneremo a viaggiare
avatar
Scritto da Irene Pagnini

Torneremo a viaggiare, a incontrare menti sconosciute, a scontrarsi con pensieri così distanti dalla realtà ma così vicini ai desideri; torneremo a quei sogni che fai da sveglio. Torneremo alla voglia di conoscenza, di reale cambiamento… per aprire le finestre della tua vita al sole, per sentirlo così vicino da non aver bisogno di altro. Torneremo a viaggiare per lasciare andare le convenzioni che ricoprono l’anima e gli occhi, torneremo a spogliarsi davvero senza vergogna.

Torneremo a viaggiare!

“Sta terminando, con oggi si concluderà questa vacanza speciale. Non avevo mai visto tanti posti, tanto cibo, tante usanze e modi di fare tutti in una volta: un agglomerato di ricordi mischiati, che diventano nitidi grazie alle foto che ho cercato di fare per poter immortalare tutto. Per non scordarlo e tatuarlo un po’ nell’anima. Siamo stati al sud, io e la famiglia che mi sono creata. Abbiamo dormito vicini al mare, in mezzo ai campi o sopra ai monti, tra la gente o da soli, fra le urla o nel silenzio più totale.”

Vi racconto la mia esperienza al sud.

torneremo a viaggiare

Roma così imponente, con i suoi scorci da pelle d’oca e la sua storia che trasuda ovunque si posi lo sguardo. Poi Salerno, a me sconosciuta, ma alla quale sono legata da un filo invisibile che è il mio passato, quello che non so di me. Poi Reggio Calabria, esternamente trasandata, internamente più curata, ingannevole. Poi Messina, un porto di mare, un via vai di gente e macchine continuo. Siamo stati a Librizzi, fuori dal caos cittadino, abbiamo fatto colazione con le oche che gironzolavano tra i tavoli all’aperto. 

Palermo, capoluogo chiassoso, pieno di odori, tra arte e disastro. Palermo con le sue granite e i succhi di limone acquistati sotto un ombrellone in pieno centro a prezzi smisurati; Palermo con i suoi arancini assortiti, ai quali non abbiamo saputo “tenere testa”. Le sue spiagge troppo affollate, alle quali abbiamo rinunciato per spiagge poco curate ma tranquille, dove Adele (la mia canina) poteva giocare in pace.

Poi Marsala, ma prima Trapani solo per qualche ora. Bella assolata, pacifica. Stretta tra le sue vecchie mura con dentro la modernità di questi giorni. Marsala e i suoi tabacchini chiusi, la sua storia e le luci gialle. 

“E’ stata la vacanza dei nostri attacchi di panico, delle nostre paure che non volevano del tutto lasciarci stare, dei nostri baci e dei pochi litigi. Dei sorrisi e delle risate grosse e profonde. Delle mie sconfitte.”

Agrigento, la città dei templi imponenti, la città delle scale colorate, e Ragusa, mare limpido e salite ripide. Modica è cioccolato mai assaggiato prima d’ora. Siracusa è pioggia prima del sole cocente, grande, contornata dal mare: Siracusa è scorci da ricordare. Poi l’Etna, che è fresco sulla pelle, aria fina e polverosa, nero ai piedi e celeste in testa. 

torneremo a viaggiare

Catania è strade grandi e incasinate. Canzoni stonate e tanta tenerezza per il mondo meno fortunato di te. È ristoranti eleganti e street food. Poi c’è mare, tanto mare e Taranto, vecchia e nuova con il mare piccolo e quello grande sotto a un ponte levatoio. È bei murales sulle facciate delle case di città, è piccoli vicoli, quasi invisibili e tanto caldo. 

Sicilia è questa, è campane a ogni ora, paesini che si districano uno dopo l’altro, Sicilia è clacson impazziti e impazienti. 

Il Salento, è bar e gelati che non entrano sui coni da 2 euro. È Lecce al buio della sera, taralli di ogni specie e forma. È mare basso e calmo, sole alto. È chiacchierate lunghe con persone sconosciute che qualcosa certamente ti insegneranno. Gallipoli, troppa gente, troppa musica, troppa. Poi c’è Alberobello, bello come il nome che porta. Trulli, bianchi e caratteristici, cibo buono, ristoranti e odori. Bari, folcloristica, animata e animalesca, maleodorante ma di classe.

L’Aquila è silenzio straziante, ricordi e pensieri. Aleggia la paura, che è rimasta lì da dieci anni e te la senti addosso, che scorre sulla tua pelle che ha avuto la fortuna di non assistere a quel disastro. È cantieri aperti in ogni angolo della città e incredibilmente, è bella anche così! É una città che rinasce, che risorge lentamente dalla polvere in cui si è trovata in un’attimo. Tanti letti su cui dormire, cuscini su cui poggiare i pensieri, lenzuola a cui passare la stanchezza, per lasciarla lì e far spazio ad un nuovo giorno. 

Quando vieni via dal sud lo senti, si percepisce, c’è un po’ più civiltà e forse, e un po’ meno calore. Il sud Avventura e curiosità, meraviglia e stupore. 

Tutto chiuso nel cassetto dei ricordi, scritto su dei fogli di un quaderno usurato e dei fermi immagine nella cartella delle foto. Tutto da portarsi dietro, tutto nello zaino del passato che a volte riaffiora nel presente e lascia un sorriso e un lieve velo di malinconia. Quando torniamo alla nostra quotidianità siamo un po’ più consapevoli, in qualche cosa diversi. Quando rientriamo dal sud siamo pieni di cibo perché il sud Italia sa di buono, di fritto, di abbuffate calorose. 

E’ viaggiare: è perdersi in strade sconosciute, deserte o animate di vite. Scorgere il sole e vederlo tramontare su una spiaggia, dal cruscotto della macchina o non vederlo proprio. Semafori, stop nascosti, strade che costeggiano il mare che di notte diventa nero ed invisibile e di giorno brilla di luce. Torneremo a viaggiare!

Sending
User Review
0 (0 votes)