Cultura

Autostima: ognuno è proprietario di ciò che è silente

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Scritto da Irene Pagnini

“Ognuno è proprietario di ciò che è silente”, cita Freud in una delle sue teorie.

La nostra realtà può essere diversa da ciò che vediamo e sentiamo, questo ciò che ha dimostrato il genio di Einstein con la teoria della relatività. Un fisico e uno psicologo, due discipline diverse e un concentrato di parole che descrivono il ruolo dell’individuo all’interno di una civiltà. E cosa possiamo dire, sull’autostima, partendo da questi concetti così profondi, che hanno spiegato l’universo e l’umanità?

Ogni essere umano vive in coesistenza con gli altri, pertanto non sarebbe definibile il concetto di soggetto in mancanza di più individui per un insieme di simili. Tutto è relativo, come la personalità e il modo di vederci in mezzo agli altri. I modelli di vita, gli schemi e le differenze sociali, ci attribuiscono il punto di vista da cui ci osserviamo. Avere autostima significa avere equilibrio e sicurezza nel coesistere con gli altri ed essere all’altezza senza temere il confronto, poiché rende possibile il dialogo e l’interazione con i propri simili.

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In ambito di relazioni, ne sono possibili e accattivanti quando si instaura una proporzione equivalente fra due o più menti, dove ognuna ha un ruolo opposto ed equivalente all’altra. Quando l’asticella inizia a pendere, e quindi questo senso di equivalenza viene a mancare, inevitabilmente l’autostima subisce pressioni che solo il non dipendere dal giudizio altrui può contrastare. Questa teoria è riscontrabile in moltissime situazioni, come proporre un prodotto a un potenziale cliente, salire su un palco mostrandosi in pubblico e, perché no, l’approccio con l’altro sesso. A tal fine, uno degli ingredienti fondamentali per ottenere una buona autostima, è l’avere fiducia in se stessi, poiché consente di affrontare senza troppo timore la situazione che andrà a crearsi di ciò che siamo chiamati a fare. La fiducia è quindi una condizione necessaria per raggiungere una buona autostima, senza il timore di non essere all’altezza del confronto. Il giudizio altrui è pertanto l’altro lato della bilancia che, se validato da troppa considerazione, sarà la causa della perdita di fiducia, e quindi dell’autostima.

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Possiamo quindi concludere che l’autostima è data da più fattori, come la fiducia che contrasta il giudizio, nonché dal coraggio di mettersi in gioco. Ma come acquisire tutti questi necessari requisiti, che andranno a migliorare e a consolidare l’autostima? La citazione di Freud e la teoria di Einstein forniscono la risposta a tale quesito: tutto è relativo e solo con il controllo dei sentimenti di insufficienza, possiamo essere proprietari delle nostre azioni, in una circostanza della consapevolezza silente che andiamo a risvegliare. 

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1 Commento

  • Come sempre la Dottoressa Giulia Gianfilippo da grandi motivazioni per non arrendersi emotivamente in questo brutto momento che stiamo tutti attraversando e vivendo ognuno con la propria esperienza di vita.. Grazie ancora Dottoressa.