Samanta Bardi intervistata da Filippo Basetti per la rubrica “Uau Talent“
Samanta Bardi è un giovane fotografa fiorentina che ho conosciuto quasi per caso sui social network. In questi due anni abbiamo spesso scambiato opinioni sulla fotografia e sulla vita in generale. Ho avuto fin da subito il sentore di trovarmi di fronte ad una persona con grandi potenzialità e capacità di lavorare su un tipo di fotografia introspettiva. Samanta lavora spesso sul corpo emozionale, suo e di modelle, in contrasto o in armonia con l’ambiente in cui lo pone e crea delle immagini cariche di significati o “attivatrici” di sensazioni.
Chi è Samanta Bardi (Renée Désaxé)?
Samanta Bardi nasce a Firenze il 30.03.1992 e dopo aver frequentato il liceo socio psico pedagogico inizia ad interessarsi all’immagine. Ma l’amore per la fotografia nasce ufficialmente nel 2018.
Da quanto fotografi? Cosa ti ha spinto a fotografare? A chi ti ispiri o quali sono gli artisti che ti piacciono in particolare modo?
“Inizio a fotografare ufficialmente nel 2018, accade un po’ casualmente dopo aver ricevuto una macchina fotografica in dono da una mia cara amica. Ma fin dal primo momento mi rendo conto che la fotografia, di lì a poco, avrebbe stravolto la mia vita. Decido così di darmi un nome d’arte con cui mandare avanti i miei progetti (Renée Désaxé). Sicuramente Francesca Woodman ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della mia passione, mi sono spesso ispirata a lei, ed è grazie a lei che ho scoperto l’amore verso l’autoscatto”.
Fotografi solamente o usi anche altri mezzi per esprimerti? Prediligi qualche tecnica particolare?
“Mi piace la fotografia, ma prima della fotografia mi dilettavo a dipingere, disegnare, e sono attività che tuttora continuo a coltivare e che spesso unisco alla mia passione per la fotografia, poiché a volte fare una bozza di una mia idea, può rivelarsi utile per rendere quella mia idea un futuro progetto fotografico. Recentemente ho iniziato a dar vita ad una linea di ciondoli in carbochon e collane realizzate a mano da me, con all’interno del pendente dettagli tratti da alcuni miei scatti”.
Quali sono i progetti fotografici in cui più ti riconosci e perché?
“Questi pochi anni in cui fotografo sono stati in realtà molto cospicui dal punto di vista artistico. Attualmente ho concluso il mio quarto progetto fotografico. Ma sicuramente il mio lavoro più importante è stato il terzo progetto che ho realizzato, ovvero “Dislivelli emotivi”. “Dislivelli emotivi” è un lavoro molto personale dove il soggetto è il corpo, che diventa personificazione di tutti i cambiamenti d’umore che possono avvenire nel corso di una vita. Il corpo cessa di essere un semplice corpo, per diventare il narratore per eccellenza, l’unico in grado di poter raccontare realmente tutto ciò che accade e che spesso resta invisibile all’esterno”.
Hai progetti in corso o futuri di cui ci vuoi parlare?
“Attualmente sono ferma, ho delle idee in mente e sto aspettando tempi migliori per poterle realizzare, ma il progetto in questo deve ancora prendere forma..”
Domanda UAU: Quali sono il tuo piatto, il tuo film preferito e la tua canzone preferita?
“Adoro il sushi. Il mio film preferito è “Se scappi ti sposo”. La mia canzone preferita è “Fatti un pianto” di Lucio Battisti”.
Per saperne di più: www.instagram.com/reneedesaxe
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