Azienda del Piacentino sostiene le Scuole Elementari e le RSA della Provincia nella Lotta al Covid-19. Ci spiega il perchè Davide Jamai, titolare dell’azienda
Non solo le istituzioni ed i colossi aziendali si prodigano in iniziative benefiche a sostegno della lotta al Covid-19. Anche i privati e le piccole-medie imprese si stanno muovendo per dare il loro sostegno, che, per quanto di inferiore entità, ha il medesimo valore umano.
A questo proposito vogliamo segnalare due belle iniziative della Jamai srl, società del piacentino che opera nel campo dell’edilizia e dell’immobiliare, e che già da diversi anni si spende in attività benefiche: mercoledì 23 Dicembre 2020 sono stati consegnati ottanta (80) thermo-scanner a infrarossi per la rilevazione rapida della temperatura e duemila (2.000) confezioni di gel igienizzante mani monouso presso la sede di USP Piacenza (Ufficio Scolastico Provinciale) per la distribuzione capillare a tutte le scuole elementari della provincia.
Lunedì 28 Dicembre, ulteriori venticinque (25) thermo-scanner, cinquecento (500) mascherine FFP2 e duemila (2.000) confezioni di gel igienizzante mani monouso verranno donati ad “ASP città di Piacenza – servizi alla persona”, azienda che trae origine dalla aggregazione di tre preesistenti Istituzioni Pubbliche (IPAB): “Pensionato e Casa Protetta Vittorio Emanuele II”, “Ospizi Civili di Piacenza, “Pio Ritiro Santa Chiara”.
Davide Jamai, titolare dell’azienda, commenta così la scelta di destinare i beni oggetto della donazione alle scuole elementari e alle RSA della sua zona:
“Ho scelto i soggetti beneficiari di questa donazione in base ad un principio semplice: nei momenti di difficoltà dobbiamo, tutti insieme, investire sul domani senza mai perdere di vista ciò che eravamo ieri.
Pertanto vien da sé che, se il domani è rappresentato dai nostri figli, ciò che eravamo ieri è incarnato dai nostri genitori e nonni.

Queste fasce d’età sono certamente le più colpite dal virus, i bambini soprattutto a livello psicologico, gli anziani purtroppo, vista l’età media dei decessi, anche a livello fisico. Se però per il corpo ci sono dottori e medicine, per la mente e l’anima non ci sono panacee: i DPCM anti covid-19 hanno ristretto le nostre libertà e, essendo papà, posso testimoniare quanto sia doloroso dover spiegare ad un bambino che la sua vita sta per essere stravolta da un nemico invisibile, che per molto tempo non potrà vedere i suoi amichetti né andare fuori a giocare come facevamo noi alla sua età. Allo stesso modo, posso comprendere solo lontanamente cosa significhi per una persona anziana vivere in solitudine e privarsi della convivialità e della condivisione dei momenti di festa con i propri cari, figli e nipoti; momenti unici e irrinunciabili.
Pertanto non potendo in quanto azienda dar loro vicinanza e ascolto, abbiamo pensato, nei limiti delle nostre possibilità, di fornire strumenti di primaria necessità al personale delle strutture che si prendono cura, rispettivamente, della loro istruzione e della loro salute.”

Alla prossima intervista, Irene