Il mondo si tinge di blu con la campagna Light It up the Blue (accendi di blu), promossa dall’organizzazione Autism speaking, per manifestare un segno di consapevolezza nei confronti della sindrome che è cresciuta di 10 volte negli ultimi 40 anni e in Italia si apre la Campagna #sfidAutismo19, giunta quest’anno alla quarta edizione. Saranno tante le piazze e monumenti che si illumineranno o avranno un segno blu e ci saranno tanti volontari che racconteranno il quotidiano, il senso di solitudine, talvolta, di isolamento, che le famiglie di una persona con sindrome dello spettro autistico avvertono.
L’autismo non è una malattia. Una malattia, infatti, prevede una diagnosi e una cura: dall’autismo invece non si guarisce. L’autismo è una sindrome: sarebbe meglio definirlo ‘sindrome dello spettro autistico’, una sindrome che riguarda tutta la morfologia della persona, che interessa ogni aspetto del suo essere. Ogni individuo affetto da autismo è unico e irripetibile perché esistono infinite combinazioni di questa sindrome.
Facciamo un esempio pratico: gli autistici sono tutti come il “Rain Man” interpretato da Dustin Hoffman? No: alcuni hanno un alto funzionamento intellettivo, un QI addirittura superiore alla norma, altri invece hanno dei deficit. Alcuni bambini autistici a 10 anni dicono solo mamma, altri parlano.
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