Molte persone non hanno contatto con il proprio corpo, o riescono a percepirlo solamente in minima parte. Il più delle volte le parti con le quali non c’è contatto contengono sentimenti spaventosi, che sono la corrispondenza delle immagini spaventose che la mente vede.
Per esempio, molte persone non sentono la propria schiena, nonostante questa abbia un ruolo molto importante nel tenere su la persona per sostenerla quando questa è sotto pressione.
Questa funzione è legata al fatto di avere una spina dorsale che è in grado di svolgere questa funzione solo quando l’individuo riesce a percepirla come una struttura che è energeticamente viva.
Cosa significa?
Se la spina dorsale è troppo rigida, il pericolo può essere quello di rimanere bloccati in una postura di resistenza che non ci permette di rispondere alla capacità di amare o agli eventi della vita.
Se la schiena è troppo debole o flessibile, la persona perde la capacità di mantenere la sua posizione e potrà essere visto dagli altri come una persona troppo debole.
Ognuno di noi è abituato ad assumere una determinata postura, quest’ultima ci dà la possibilità di svelare molto del nostro modo di essere e di vivere la vita!
La nostra postura racconta anche del nostro passato, delle esperienze personali che abbiamo vissuto da piccoli, delle nostre difficoltà e di come a queste abbiamo reagito.
“La narrazione della storia di Atlante, personaggio della mitologia greca, racconta che venne costretto da Zeus a tenere sulle sue spalle tutto il peso del globo terrestre. Questa punizione gli venne inferta per essersi alleato con il padre di Zeus, Crono”
Quella di Atlante fu una punizione, invece noi spesso decidiamo di sovracaricarci di pesi e responsabilità che poggiano sulle nostre spalle e sul modo di vivere la nostra vita.
Ad esempio, le spalle possono diventare lo scudo di emozioni che non sappiamo essere in grado di conoscere, di esprimere e gestire.
Quale può essere lo scopo di una terapia psicologica?
La scoperta di sé.
Quando iniziamo ad entrare in contatto con il nostro corpo, iniziamo davvero ad esplorarlo e a scoprire noi stessi.
Uno dei primi passi è l’ascolto di sé, cioè sentire ogni piccola parte del nostro corpo e i sentimenti che che possono nascere da esso. Poi è importante l’espressione di sé, se le nostre emozioni non trovano manifestazione vengono represse e la persona di conseguenza perde il contatto con se stesso e può vivere spesso una frustrazione.
Alcuni di noi sentono di dover seppellire profondamente emozioni forti come la rabbia per timore che queste possano avere un effetto distruttivo, ma le bombe inesplose che spesso non si osano toccare possono essere fatte esplodere in un luogo sicuro e protetto, così come succede nel contesto terapeutico.
Una volta liberata l’emozione può essere gestita liberamente e anche razionalmente dalla persona che finalmente può essere padrone di sé.
Avere padronanza di sé significa che l’individuo sa cosa sente e che è in contatto con se stesso, ha la possibilità di esprimerlo adeguatamente e ha il completo dominio su se stesso.
L’ANGOLO DEGLI ESERCIZI: REGALATI UN NUOVO SGUARDO
Ritagliati quotidianamente (o quando lo ritieni necessario) 5 minuti per te: puoi utilizzare un cronometro o una sveglia che ti aiuterà a rendere efficace questo tempo e questo esercizio.
Il tempo a disposizione è stato sufficiente o è stato troppo?
Gradualmente, rendi tuo questo esercizio dando importanza ed ascolto al tuo corpo.
- Scegli un momento tranquillo per fare questo esercizio.
- Prova a sederti su una sedia.
- Una volta seduto, prova a fermarti, inizia a Respirare profondamente, se ti va puoi chiudere gli occhi per un istante per contattare te stesso.
- Prova a canalizzare il tuo pensiero sulla tua schiena, mi raccomando continua sempre a Respirare profondamente.
- Alza le braccia e stirati all’indietro facendo arco sulla spalliera della sedia, esegui un bello stiramento e cerca di mantenere la posizione per circa 30 secondi.
- Continua a respirare profondamente e prova a contattare le tue spalle. Hai sentito se la tua schiena era tesa o rilassata?Hai provato dolore? Riuscivi a respirare in quella posizione?
Una volta terminato l’esercizio prova a scrivere su un foglio le tue sensazioni e cerca di vedere se con il tempo cambiano. Se vuoi puoi condividerle con me, io ne sarò felice!
TI ASPETTO il prossimo mese con un nuovo articolo sulla consapevolezza corporea e sul tuo Ben-essere psicologico.
- 1994,“Arrendersi al Corpo, Lowen”
- 1979, “Espansione e integrazione del corpo, Lowen”.