L’emozione della paura e l’importanza di saperla gestire.
In questi giorni ci capita spesso di vivere emozioni come la paura e l’ansia, di solito siamo portati a leggere e ad interpretare dentro di noi questi due stati d’animo con un’annotazione negativa ma non sempre è così, perché in realtà ricoprono nella nostra vita un ruolo di estrema importanza e sopravvivenza.
Ognuno di noi ha il suo modo di sentire ed affrontare le cose, ogni persona vive dentro di sé le proprie emozioni, alcuni ne rimangono sottratti e la notte non riescono a dormire (come purtroppo a tanti può capitare in questo periodo), altri decidono di sopraffare le emozioni che sentono impegnandosi nelle attività sociali (di estremamente e generoso aiuto) o nel lavoro. Altri sono bloccati dalla paura, dalla preoccupazione e l’unico metodo di “consolazione” e “sfogo” che hanno è parlarne continuamente e vedere senza sosta notizie in TV e sui social.
Non vi nego che anche a me, negli ultimi giorni, è capitato di stare sempre “sul pezzo”, ma dobbiamo essere consapevoli che tutto questo non ci fa bene, non fa bene al nostro corpo, alla nostra testa che è sempre e continuamente in uno stato di preoccupazione profonda.
Questo virus ci fa sentire un po’ minacciati, bloccati sia nelle relazioni che nelle nostre routine quotidiane, tutto ci sembra quasi un film con le strade deserte e silenziose, ci obbliga anche a volte a stare lontano alle persone a cui vogliamo bene.
Come reagisce il nostro cervello alla paura?
Tutti i cinque sensi percepiscono delle informazioni che vanno a finire nell’amigdala (nucleo di integrazione delle nostre emozioni), che è in grado di monitorare tutto ciò che accade dentro e fuori di noi.
Quando questa struttura percepisce una probabile minaccia, reagisce mettendo in atto una serie di connessioni che sono in grado di generare delle reazioni complesse.
Se questo può risultare funzionale, va detto anche che l’amigdala si attiva anche quando avverte stimoli di minore intensità, che possono sembrarci poco razionali o lontani da noi, perché è forte la sua funzione per la nostra sopravvivenza. Quindi l’amigdala attiva il suo sistema di allarme per avvisare il sistema nervoso del pericolo mettendo in atto una risposta di fuga, alla quale contribuisce tutto il nostro organismo.
Tutto questo processo ci fa aumentare la nostra pressione arteriosa e il glucosio nel sangue, ci fa incrementare la nostra attività mentale senza permetterci il rilassamento e il riposo. L’adrenalina che si forma nel processo si diffonde in tutto il nostro corpo, a tal punto da bloccare momentaneamente il nostro sistema immunitario, ritenuto non indispensabile in quel momento.
Immaginiamo cosa potrebbe significare convivere continuamente e per un lungo periodo di tempo con tutte queste reazioni?
La paura è qualcosa che sicuramente risiede nella nostra mente, gravando sulla nostra interiorità ed è proprio per questo, soprattutto in questo momento che è difficile disinnescarla, ma è nostro dovere riuscire ad accoglierla e a gestirla nel migliore dei modi.
Di seguito verranno proposte 5 modalità utili per accogliere la tua paura:
- Prova a dare un nome, un cognome, un indirizzo a questa emozione. Prova a descriverla come se non fosse tua nemica, ma accoglila e rendila accessibile a te e a chi ti ascolta. Se facciamo amicizia con lei potrà sicuramente invadere di meno la nostra intimità.
- Impariamo a conoscerla e a domandarci perché ci fa cosi tanto paura. A volte esprimere le nostre difficoltà ci fortifica e ci permette di trovare dentro di noi un atteggiamento propositivo che ci induce coraggio e forza.
- Anche se in questo momento è molto difficile staccarci dalle notizie del virus, proviamo a selezionare le notizie utili e da fonti attendibili e diamoci la possibilità di dedicarci anche ad altro. Questo ci permette di essere in grado di non alimentare e dare potere alle nostre paure.
- Quando proprio non riusciamo a calmarci, proviamo a fermare completamente il nostro corpo, rimanendo in silenzio e diamo voce al nostro respiro. Ascoltiamolo, accogliamolo e diamogli spazio. Se questo è frenetico accompagniamolo sino a trasformarlo in un ritmo più armonioso.
- I bambini spesso rappresentano la loro paura con il disegno perché facilita la sua espressione. Prova a disegnare la tua paura, colorala e dagli forma. In una seconda fase disegna il contrario di questa emozione e prova a sentire le sensazioni che ti suscita nel guardarli.
La paura è un’emozione e come sempre dico rimane degna di essere vissuta ed ascoltata ma non deve diventare la lente attraverso cui vediamo il mondo. Se siamo immersi in questa modalità di “sopravvivenza” ci riuscirà anche difficile coltivare atteggiamenti e credenze positive perché rimaniamo ancorati e “bloccati” in questa emozione. Uno stress eccessivo, ci fa perdere la capacità di rilassarci e goderci il momento. Passiamo da un’ansia all’altra senza staccare mai la spina.
Abbiamo ad oggi la possibilità di stare di più a casa, di vivere più intensamente le relazioni in famiglia, cerchiamo di prendere il positivo di questa situazione creando dentro di noi aspetti e visioni resilienti che ci diano la forza e il coraggio per rinnovarci.
Abbiamo la possibilità di vivere più lentamente, di osservare con occhi diversi la nostra quotidianità, questo ci fornisce anche una motivazione per cambiare la nostra vita magari in meglio. Possiamo fare un passo indietro e guardare il quadro generale della nostra vita che ci costringe a esaminare al meglio le nostre convinzioni, i nostri valori e i nostri obiettivi più cari.
Per chi volesse approfondire quanto da me scritto, la nostra Giulia ha preparato un video di approfondimento che abbiamo caricato su Youtube, sul nostro canale.
Vi auguro una giornata di vera serenità, a presto.
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