Cultura

Marco Spinicci: abbiamo la possibilità di trasformare le situazioni peggiori della vita, risvegliando le nostre potenzialità

marco spinicci
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Scritto da Irene Pagnini

A tu per tu con Marco Spinicci, scrittore e poeta.

A cura di Irene Pagnini

Parlaci di te, della tua esperienza nell’ambito del mondo dell’arte e della tua passione che è la poesia… Chi è Marco Spinicci?

Mi chiamo Marco Spinicci, ho cominciato a scrivere poesie quando ero adolescente e poi ho continuato nel tempo con un paio di pubblicazioni editoriali. Scrivere è permettere ai miei pensieri di affrancarsi dai limiti esistenziali.

Negli ultimi anni ho scritto due romanzi in cui ho cercato di dare un chiaro messaggio: tutti noi abbiamo la possibilità di trasformare le situazioni peggiori della vita, risvegliando le nostre potenzialità, che magari giacciono sepolte dentro di noi. Anche per l’arte è così: è importante esprimere e illuminare così la nostra sensibilità, il nostro rapporto con il mondo circostante.

marco spinicci

Come e quando nasce questa tua attività? Soprattutto perché? Qual’é stato il motivo scatenante che ti ha portato a scrivere?

Come ho detto prima questa attività nasce da ragazzo. Il motivo che ha mi ha spinto a scrivere è stato quello di esternare i miei sentimenti, di raccontare la mia vita interiore, forse anche per una difficoltà che avevo di farlo attraverso il corpo e la voce.

Parlaci della tua prossima mostra e qual è, se c’è, il poeta al quale ti ispiri?

La mostra “I segni del tempo” è un incontro tra quattro artisti (due pittrici, io con le mie poesie e mio fratello Roberto con le fotografie) che declinano il tempo secondo le loro modalità e il loro sentire. Ognuno da una propria angolazione. Sappiamo del tempo che fugge via inesorabile ma sappiamo anche che ognuno vive in modo diverso questa condizione umana. Quindi la mostra è in occasione per specchiarsi in questi aspetti. Non ho poeti a cui mi ispiro in modo particolare ma ho nel cuore fin da ragazzo gli scritti di Cesare Pavese.

marco spinicci

 

Quali sono i progetti futuri di cui vuoi parlarci?

Sto scrivendo un saggio che parlerà di una qualità essenziale per poter districarsi attraverso la problematicità del nostro periodo storico: la leggerezza, come farne un punto di forza per colorare le nostre giornate. Poi una raccolta di poesie che si chiamerà appunto “I segni del tempo”.

E adesso una domanda con cui concludere questa chiacchierata… noi la chiamiamo domanda UAU: hai un sogno da realizzare, prima o poi, anche se al momento ti sembra impossibile da realizzare?

Il mio sogno da realizzare è quello di cui parlerò nel saggio: contribuire a rendere consapevoli le persone di come, cambiando il proprio stile di vita, possano migliorare la propria salute fisica e mentale. Inoltre togliere il denaro dalla nostra vita costruendo in modo diverso i rapporti sociali. Tutti possono lavorare per gli altri e gli altri lavorare per tutti. Lo so che è un utopia ma penso sia il vero meccanismo per estirpare molte brutture della nostra esistenza.

 

Il risveglio

L’arpeggio del mattino filtra attraverso la persiana. Odo così’ la luce che scivola sui declivi del risveglio e mi viene incontro coprendo di dolce ragnatela la mia camera. Ora il volo si apre di fatto nel mio cuore ancora riluttante ad abbandonare la notte con le sue misteriose geometrie. Vi ho lasciato mani che diventavano fiori e cuori di colori che si aprivano e si chiudevano come fisarmoniche. Questo è’ il passaggio che a me rende la nascita violazione della trasparenza e la dimenticanza del sogno un eterno desiderio per le mie mancanze.

Grazie Marco!

 

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