Cultura

La forma dell’oro: una ricerca artistica contemporanea

melania rossi
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Scritto da Irene Pagnini

La forma dell’oro è una mostra a cura di Melania Rossi: una panoramica
sull’utilizzo dell’oro nella ricerca artistica contemporanea presentando le opere di dodici artisti che alludono o ricorrono al nobile metallo con modalità e pratiche differenti.

La forma dell’oro è dunque una mostra fatta di eccezioni: qui, è tutto oro quel che luccica.


La mostra si compone di un’installazione al mese per dodici mesi, visibile 7 giorni su 7, 24 ore su 24, nella vetrina BUILDINGBOX di via Monte di Pietà 23 a Milano. Un confronto senza pause tra diversi ed eccellenti modi di intendere l’aurum, metallo nobile, eterno e incorruttibile nella sua natura più pura.

Ad aprire la mostra di Melania Rossi, e che sarà visibile fino al 10 di febbraio è Paolo Canevari (Roma, 1963), il quale, presenta una serie di Golden Works, opere appartenenti al ciclo Monumenti della Memoria.

melania rossi

Paolo Canevari definisce la sua poetica “Minimalismo Barocco”, una contraddizione in termini che evidenzia la sua volontà di non illustrare pur affrontando, attraverso opere intensamente fisiche, materiche, i molteplici aspetti della realtà.

Golden Works esposti in BUILDING BOX fanno parte del ciclo Monumenti della Memoria, iniziato dall’artista tra il 2011 e il 2012 per rispondere in maniera radicale all’inquinamento visivo quotidiano a cui è sottoposto anche il territorio dell’arte. In questi monocromi oro, Canevari si allontana da qualsiasi autocompiacimento, affidando a un artigiano la lavorazione manuale a foglia oro, tecnica antichissima usata sia in Europa, sia in Asia. Le silhouette di questi lavori richiamano le antiche pale d’altare in cui però non viene rappresentata nessuna storia di santi, nessuna parabola, lo sguardo non ha alcun appiglio tranne il lieve riflesso della nostra stessa immagine; sembra quasi un’eco pittorica, il ricordo del quadro.
Canevari sceglie di non partecipare alla Babele di immagini contemporanea, piuttosto cerca il contenuto dell’opera nell’assenza di immagine, sembra voler evocare lo spirito delle cose in un dorato silenzio visivo. Quello che potrebbe sembrare un paradosso rende invece l’opera libera da condizionamenti e messaggi precostituiti, dove la forma diventa contenuto e la materia l’oro – dà essa stessa il senso. Privata di informazioni, la tavola a foglia oro ci obbliga ad esercitare la nostra fantasia, diventa uno spazio di libertà dove rievocare mentalmente immagini, esperienze, sogni.

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Dice Canevari: “La mia ambizione è quella di far scomparire, come un illusionista, il possesso fisico dell’arte, e riportare l’arte alla sua essenza spirituale, all’elevazione del pensiero come opera”

Cenni biografici
Paolo Canevari (Roma, 1963) è noto per l’utilizzo di differenti media, quali disegno,
video, scultura e installazioni. Scopo dell’artista è convertire lo stato passivo della mente in atto energetico e creativo. Il suo lavoro è legato alla riflessione sull’impermanenza dell’arte, sul significato della scultura e sulla relazione dell’opera con il contesto sociale contemporaneo. Fin dai primi anni Novanta adotta come materiale d’elezione la gomma degli pneumatici e il colore nero, sviluppando una personale ricerca tesa alla rivisitazione del quotidiano e degli aspetti più intimi della memoria: vi si sovrappongono simboli e icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica. La sua poetica appare come una sintesi delle espressioni linguistiche maturate dagli anni Sessanta in poi e non conosce confini di genere o materia. Dal 2011, con la serie dei Monumenti della Memoria, Canevari inizia a riflettere intorno ai linguaggi tradizionali della pittura, del disegno e della scultura.

Per informazioni su Melania Rossi, curatrice della mostra: www.artapartofculture.net/author/melania_rossi/

Irene

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