MUSEO NOVECENTO DEDICA UNA PERSONALE MOSTRA AI TRE ARTISTI: DE PISIS, PAOLINI E VITONE.
Tre mostre separate ma interconnesse che danno vita ad un confronto e dialogo artistico da tre artisti: Filippo de Pisis, Giulio Paolini e Luca Vitone.
Osservando il lavoro di Giulio Paolini si può carpire la passione e l’evocazione da parte dell’artista per la letteratura, la mitologia e la filosofia.

Cosa hanno in comune De Pisis e Paolini?
Le loro opere creano vere e proprie allegorie, ricche di oggetti ed elementi creando scenari enigmatici, portando lo spettatore nel soffermarsi e ponendosi quesiti sul reale significato di ciò che sta osservando. Nelle loro opere si evince la malinconia, la leggerezza e la poesia dell’epoca.
Quello che si respira nelle opere di De Pisis è l’atmosfera che inondava l’artista, uno studio pieno di oggetti, infatti era noto che l’artista fosse un accumulatore seriale di oggetti.
Per Luca Vitone, De Pisis e Paolini rappresentano due importanti riferimenti questo lo porta a creare un progetto espositivo all’interno della mostra intitolata D’après appunto Dopo.



“Il gladiolo fulminato” di De Pisis volutamente non presente in mostra dà la possibilità a Vitone di creare una scultura olfattiva , affinata negli anni ricreando proprio un profumo di quel fiore che pervade la stanza. Mentre per Giulio Paolini, Vitone recupera dallo studio dell’artista della polvere, che diventa materiale pittorico per realizzare un acquerello che inscena l’atelier dell’artista.
Tre artisti e tre visioni che interconnesse creano una scena evocativa di un teatro all’aperto.

E’ possibile visitare fino al 1 maggio la mostra di Leoncillo, scultore umbro. Una trentina di opere tra sculture, pannelli e carte ci raccontano la visione dell’artista. L’artista predilige come materiale per le sue sculture dall’innata umanità la ceramica. Di spicco le tre terracotta policrome invetriate , creature ibride ispirate al mondo classico : I Mostri. In esposizione anche due esemplari delle note Cariatidi degli anni della guerra. Un pezzo degno di nota , dove traspare tutta la sua drammaticità è la Partigiana dalle mani legate.
In conclusione in occasione del centenario della nascita di Vinicio Berti, il Museo Novecento presenta una selezione di dipinti del grande maestro fiorentino.

Attraverso la selezione di tre dipinti inediti del 1951, possiamo notare una rielaborazione del tutto personale dell’artista.
A presto,