IL RIBES. Di questo frutto incredibile ce ne parla Fabio Strinati, poeta, contadino e anarchico italiano.
Intervista a cura della Dr.ssa Giulia Gianfilippo
Avendo una striscia di terreno tendente all’acido, qualche anno fa, decisi di iniziare una modesta coltivazione di ribes: ribes nero, ribes rosso e ribes bianco. Quest’arbusto, oltre ad avere caratteristiche strabilianti sotto l’aspetto terapeutico ed alimentare, possiede anche un certo fascino… come dire, una sorta di eleganza quasi femminile.
La distanza consigliata tra le file è di tre metri, mentre sulla fila è sufficiente lasciare un metro e mezzo tra un individuo e l’altro. Queste piante, che appartengono alla famiglia delle Grossulariacee, possiedono delle peculiarità davvero notevoli, sotto ogni punto di vista: può raggiungere i due metri di altezza e il suo fusto ramoso, è davvero intrigante, un vero portento! È possibile trovarla anche nei luoghi incolti, nelle pietraie e in zone
diroccate, fino a 1600 metri di altezza e cresce spontaneamente ma, se l’intenzione è quella di immergersi in una coltivazione di ribes vera e propria, occorrerà azotare molto bene il terreno, e approfondire ogni dettaglio!
Fioriscono in genere in tarda primavera, e le foglie, hanno un profumo davvero inebriante; basta strofinarle delicatamente col pollice e con l’indice della mano, per captarne ogni tonalità dei suoi profumi, ogni minuscolo odore, ogni caratteristica gradazione, che tanto assomiglia all’aria sottile e salutare di bosco.
I frutti di ribes, raggiungono la maturazione intorno a luglio-agosto e possono essere consumati freschi, oppure, utilizzati per preparare delle ottime marmellate.
Quest’esperienza, mi ha portato anche ad affinare la tecnica di potatura, che deve essere eseguita con cura; infatti, questi stupendi arbusti, sono molto sensibili e delicati, e di conseguenza, bisogna prestare molta attenzione. Si tratta di un’operazione colturale molto importante, da eseguire con efficacia e con le dovute accortezze, ogni anno.
Queste piante, molto resistenti al freddo invernale ma molto sensibili alle gelate tardive-primaverili, dovranno prima di tutto, essere piantate in un posto non molto assolato, proprio per evitare una fioritura troppo anticipata. La potatura, la si può iniziare subito dopo la raccolta, quindi, nel periodo estivo e con le piante a regime, ogni anno bisogna eliminare 4 branche tra le più vecchie e sostituirle, lasciando crescere 4 polloni nuovi.Nel mio caso, avendo comperato le piantine già formate, con 3 rami lunghi almeno 35 cm, la speronatura, non è stata necessaria. I rami molto fitti, devono essere sfoltiti, per favorire la penetrazione della luce; vanno tolti soprattutto quelli che tendono ad andare verso l’interno. Poi, ogni qualità di ribes, ha le sue esigenze, le sue caratteristiche ma… ancora sono nella fase della conoscenza e per cui, non posso dire di avere con loro una
confidenza molto avanzata!
Sicuramente, mi sta molto a cuore la salute delle piante e di conseguenza, cerco di essere molto attento ed eccessivamente scrupoloso. Nel caso dei ribes, poi, il trattamento con i guanti, vien da sé. Poi, che dire dei suoi frutti? Queste minuscole palline, ricche di vitamine e minerali indispensabili per l’organismo: ricche di fibre, sono molto utili nel trattare la gotta, l’inappetenza, i reumatismi e anche gli stati influenzali, soprattutto, la febbre.