Sono bastate le prime indiscrezioni circolate su social e mass media a proposito delle chiusure di palestre e centri sportivi, previste dall’ultimo DPCM del premier Conte, per convincere il direttore tecnico di Heaven Group, uno dei centri sportivi più rinomati della capitale, che era arrivato il momento di rassicurare tutti (e sono tantissimi) i suoi iscritti riattivando subito l’allenamento online.

“Non vi lasceremo soli – esordiva così Fabio Damiani in una diretta Instagram – La nostra attività non si ferma”. No, non si è fermata. Perché a pochi giorni dallo stop al fitness, se non altro quello in presenza, Heaven Group ha mantenuto la promessa ed è tornata nelle case degli amanti del fitness attraverso la piattaforma già consolidata “Heaven Fit Live”. Uno strumento che si serve di Instagram per fare allenamento online in diretta ma anche in differita, grazie ai contenuti che vengono salvati sul profilo. Un vero e proprio palinsesto che conta oltre sette lezioni al giorno. Tutti i giorni. E che è stato sperimentato durante il lockdown della scorsa primavera.

“E’ nata per soddisfare un’esigenza – spiega Fabio Damiani – Non avrei mai creduto nell’allenamento online da casa e a distanza. Eppure devo ammettere che ha funzionato. Non solo. Tutto questo ha permesso alla nostra palestra di farsi conoscere e a tantissime persone di avvicinarsi ad un mondo nuovo. E ora, in questa situazione, ci sembra l’unica soluzione possibile per continuare ad allenarsi. Perché l’esercizio fisico non deve essere sottovalutato”.

Già. Ed è proprio quello che Fabio e tanti altri istruttori e amanti dello sport in generale hanno gridato in piazza, davanti al Pantheon a Roma, qualche giorno fa. Una manifestazione pacifica e, hanno tenuto a precisare più volte gli organizzatori dell’iniziativa, nel totale rispetto del distanziamento per dire no alla chiusura di palestre e centri sportivi disposta dall’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri in vigore fino al 24 novembre. Nonostante le regolarità riscontrate nella quasi totalità delle strutture controllate in tutta Italia, comprese gli impianti di Heaven Group, e, come ha chiarito anche Damiani, “la mancanza di una evidenza scientifica che possa provare che i centri sportivi siano un veicolo di trasmissione del virus”
Perché allora chiudere strutture che non presentano un pericolo per la vita dei cittadini? Se lo stanno chiedendo non solo gli appassionati dello sport, ma anche gli imprenditori e gli artisti che si sono visti chiudere bar, ristoranti, cinema, teatri e sale di intrattenimento. Se non altro perché sono tra quelli che hanno investito, e non poco, per mettere in sicurezza i loro locali. “Abbiamo acquistato i termoscanner per la misurazione della temperatura – prosegue il direttore tecnico di Heaven Group – Abbiamo censito i nostri iscritti, installato la segnaletica verticale e orizzontale. Abbiamo adattato le sale e spostato i macchinari per garantire la distanza di due metri. Insomma, già a maggio avevamo adottato un protocollo abbastanza rigido per adeguarci alle disposizioni nazionali. Ma tutto questo non è bastato”.
E’ vero, il Governo ha già approvato un pacchetto di aiuti, con la previsione di ristori per chi è stato colpito dalle restrizioni imposte dal DPCM. Ma non mancano le perplessità. “Ti assicuro che dopo il lockdown della scorsa primavera non abbiamo ricevuto nessun aiuto da parte del Governo per la ripresa delle nostre palestre. Nessuno sconto sugli affitti. E un calo del 50% del fatturato rispetto allo scorso anno”.
Alla prossima
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