La interpellano solo per i sondaggi stupidi o finalizzati al marketing commerciale, perciò a proposito delle elezioni del Capo dello stato ha deciso di fare da sola. Di chi parlo? Ma di lei, la Casalinga del Montalbano, niente a che vedere con la casalinga di Voghera (in un articolo sul Corriere della Sera lo scrittore Alberto Arbasino, nato appunto a Voghera, rivendicò la paternità dell’espressione Arbasino l’avrebbe utilizzata negli anni Sessanta in alcuni suoi articoli di critica letteraria su L’Espresso, in cui si riferiva alle sue zie di Voghera come rappresentative di un solido buon senso lombardo, virtù di cui erano privi, a parer suo, molti italiani. Al contrario, dopo un’inchiesta emerse che i tassi di comprensione meno elevati venivano riscontrati nella zona di Voghera e perciò, con “Casalinga di Voghera”, si iniziò ad indicare una donna della piccola provincia, con basso livello di scolarità e con un’occupazione di un livello umile, cit. Wikipedia). Perdete or dunque, qualsiasi pregiudizio o condizionamento territoriale, perchè la nostra Casalinga è ben altro.

Sono ormai diversi giorni che la televisione o la radio, che le fanno compagnia mentre sbriga le faccende domestiche (i mestieri, dicono a Milano) ragionano dell’elezione del Capo dello stato. Pure i giornali e i social media, che bazzica anche se lei rifugge i gruppi che seguono gli amici e la posta di Maria, le ricette di Benedetta e il ‘te lo do io l’outfit dopo i 50 anni’. La deprimono, la intristiscono, la urtano, perchè lei detesta Maria e le sue trasmissioni trash, non prepara – seppur casalinga – i manicaretti in casa e trova ridicolo prendere spunti di abbigliamento da signore truzze e smaniose di like e passerelle virtuali. La Casalinga del Montalbano è una casalinga sui generis e non vuole tediare a raccontarvi le sue giornate tipo. Lei è la casalinga a cui taluni politici locali si rivolgono in tempo di votazioni, giusto il tempo della campagna elettorale, mentre lei sceglie carciofi e sedani e loro si fanno la vasca nel bagno di folla popolare al mercato rionale. La Casalinga del Montalbano segue le fasi delle votazioni che porteranno all’elezione del nuovo Capo dello Stato e stavolta la cosa la intriga e la preoccupa, perchè anche la Casalinga del Montalbano sa cosa significhi bruciare le candidature, alzare veti incrociati: i suoi figlioli hanno frequentato l’Asilo Mariuccia da piccini e lei ben rammenta come queste scaramucce fossero la regola, ben resocontate da suor Sorriso Arcigno. Non si capacita, la nostra Casalinga, del perchè siano stati eletti dei signori per rappresentare il popolo, se poi in Parlamento non fanno le cose che lì dovrebbero essere fatte, preferendo altre sedi, ville grandi, sedi di partito, verande di caffè vicine a Montecitorio.

Lei non si capacita del perchè ci si ostini a mandare messaggi in pseudo-codice con e senza barre attraverso comunicati stampa, interventi nei talk shaw, ipotesi da maratonementana, anzichè confrontarsi in Parlamento come diceva la buonanima di Marco Pannella. La confusione è tanta e davvero la Casalinga non si sa districare, non perchè sia limitata di comprendonio, bensì perchè limitati sono coloro che hanno l’onore e l’onere di eleggere il prossimo Presidente. Sono lo specchio di chi li ha votati, riflette mestamente la nostra Casalinga, che non ha mai fatto forca quando c’era da votare, ma da un po’ si limita ad annullare la scheda, con uno sgorbio ora fallace ora fallico. Frasi no, neanche in stampatello, non è nel suo stile, anche se tante volte è stata tentata dal nome Mastrolindo. Ergo, in questi fatidici giorni, la Casalinga si adegua e tace i nomi di potenziali candidati, quelli che vorrebbe sentir nominati durante gli scrutini, non si fa illusioni che possa esserci una Presidente (per i più evoluti Presidentessa), una donna capo (o capessa?) dello Stato (maschile pure lui!). Si consola con la Nazione, bella al femminile, che evoca bandiere che sventolano e un’Italia turrita (personificazione nazionale dell’Italia, nell’aspetto di una giovane donna con il capo cinto da una corona muraria completata da torri, da cui il termine turrita. È spesso accompagnata dalla stella d’Italia, da cui la cosiddetta Italia turrita e stellata, e da altri attributi aggiuntivi, il più comune dei quali è la cornucopia, cit. Wikipedia)

Sarebbe stato bello per la Casalinga, spolverando i mobili, svuotando la lavastoviglie, caricando la lavatrice, apparecchiando la tavola, ascoltare i parlamentari in Aula, vestiti a modino, descrivere con garbo e educazione il candidato ideale e poi farne il nome, senza il suggerimento dei kingmakers: tutto l’arco costituzionale avrebbe potuto contribuire all’individuazione della persona più adatta a ricoprire l’incarico di Presidente. Un po’ come quando le aziende cercano il personale e negli annunci descrivono il profilo della figura professionale necessaria: ci serve una persona così così e così, stiamo cercando te, perdio! Invece da giorni lo sgomento prevale nell’ascoltare nomi e cognomi di figure di alto livello (nel loro campo) votate: Amadeus, Bruno Vespa, Claudio Baglioni, Piero e Alberto Angela. Qualcuno si è scandalizzato, perchè mai? Li hanno votati parlamentari e rappresentanti regionali eletti dal popolo, ben lo sanno cosa scrivono e sono pure stipendiati per farlo.

Certo, Marco Pannella temuto assai da certa politica (non solo e non tanto democristiana) auspicava dei bei dibattiti in Parlamento, e intanto apriva il suo partito a uomini degni come Enzo Tortora, ma anche a Ilona Staller in arte Cicciolina. La Casalinga del Montalbano non si è mai scandalizzata di ciò, perchè il livello morale della ex onorevole Staller non è certo inferiore a quello di tante altre signore che siedono su certi scranni. Bisogna vieppiù capire cosa si intenda per morale ovviamente e qui è meglio chiosare, chè la questione si fa parecchio pescolosa (torbida) e non si può rischiare di urtare la suscettibilità delle signore, onorevoli e non. La Casalinga del Montalbano rifà il letto e sistema le lenzuola fresche di bucato e sorride dentro di sè, pensando alle maîtresses (femminile di maître, maestro) à penser, che elargiscono pareri e opinioni in ogni dove. Ilona Staller ha del resto dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che si può mostrare (e non solo mostrare) tette, cosce e culo e fare politica, sicchè nulla quaestio. Ormai sono diventate consuetudine scambi di favori, girotondi di poltrone, salti della quaglia, dove ogni tanto per puro caso si trovano persone che con girotondi e scambi non hanno nulla a che spartire. Talvolta vengono travolti, talvolta la sfangano. Tra queste elucubrazioni si complica la quotidiana esistenza della Casalinga del Montalbano, tra sanificazioni e mascherine effe-effe-pi-due comprate al miglior prezzo calmierato e l’impossibilità di poter in qualche modo veicolare il voto quirinalizio. Lei prova diffidenza per questi tavoli concertati tra le forze politiche, perchè tanti anni fa (non era ancora casalinga) li ha sperimentati sulla propria pelle: nella sostanza, si sa che c’è gente che partecipa ai tavoli con il diktat ‘Mai Mario Rossi’ e se n’esce con ‘Vota Rossi Mario’, perchè a qualcuno viene garantito il gettone di presenza (e sovente anche il pubblico ludibrio, senza conseguenze se forniti di robusto pelo sullo stomaco). Dunque, le estetiste in Parlamento avrebbero vita grama con le depilazioni, figurarsi la Casalinga del Montalbano. E non solo lì. Certamente prendere il posto dell’attuale Presidente non sarà semplice, chiunque venga eletto e lei non sa davvero se ha ragione quel politico di Rignano, che non è campione di simpatia (lui lo sa e se ne compiace), che confida nelle elezioni del Capo dello Stato da parte del popolo sovrano nel 2029. Se tanto mi dà tanto, pensa la Casalinga e intanto, a differenza della signora Luisa della rèclame, pulisce anche il water.

Gli italiani sono stanchi e stufi, non sanno come fare la spesa e pagare le bollette e non capiscono tutte queste manfrine elettorali, tutti questi segnali, tutta questa lentezza per eleggere la più alta carica dello Stato in un momento così delicato per il Paese ovvero il Capo dello stato, e men che meno li comprende lei, la Casalinga del Montalbano e non perchè sia intellettualmente inferiore a taluni onorevoli rappresentanti delle Istituzioni autorizzati al voto. Si trova però d’accordo con il Mefistofele della Prima Repubblica e con lo scopino in mano, non prima di aver sistemato il deodorante nella tazza candida, sentenzia che il potere logora chi non ce l’ha. “In rebus dubis plurimum est audacia” (Nelle situazioni incerte vale moltissimo l’audacia).
Avercela, l’audacia…