A tu per tu con Elisabetta Aldrovandi, Co-fondatrice e presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, e Garante per la tutela delle vittime di reato, istituita nel 2018 dalla regione Lombardia.
A cura di Irene Pagnini
Avrò il privilegio e il piacere di ospitare Elisabetta Aldrovandi, mercoledì 25 Novembre in occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE, alle ore 14.00, in diretta sulla pagina di UAU MAGAZINE. Ho voluto anticipare la nostra chiaccherata ponendole alcune domande.
Parlaci di te, della tua storia professionale, della tua esperienza nell’ambito specifico di cui stiamo parlando… Chi è Elisabetta Aldrovandi?
Mi chiamo Elisabetta Aldrovandi, sono Avvocato da vent’anni, iscritta presso il Foro di Modena. Ricopro il ruolo di Garante regionale per la tutela delle vittime di reato per la Lombardia (prima regione in Italia ad aver previsto questa figura), sono docente di criminologia presso il Ciels di Milano, e co-fondatrice e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime.
Di cosa si occupa l’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime?
Lo considero una grande famiglia di cui fanno parte decine di vittime e di familiari di vittime di reati, che si prefigge lo scopo di cambiare ciò che a livello legislativo non tutela adeguatamente chi subisce gravi reati.
In particolare, assieme ad altri professionisti dell’associazione, ho partecipato in audizione in commissione Giustizia alla Camera e al Senato sui disegni di legge che riguardano riforme e modifiche a tutela delle vittime, come quello sulla legittima difesa o il rito abbreviato, o il progetto di legge introduttivo del cosiddetto “codice rosso”.
Cosa ti ha spinto ad occuparti di questo ambito?
Non esiste un motivo scatenante che mi ha spinto a impegnarmi attivamente per le vittime. Posso dire, però, di avere avuto, da sempre, un alto senso della giustizia, e di avere svolto attività di volontariato da anni, in ospedale come in casa di riposo come al canile.
La difesa dei più deboli, di chi non ha voce, è per me una missione importante, quotidiana, indispensabile, quanto respirare o mangiare.
Parlaci di uno dei progetti…
Attualmente stiamo portando avanti un’ulteriore riforma del rito abbreviato, un rito alternativo che se chiesto dall’imputato deve essere concesso e comporta automatici sconti di pena fino a un terzo, ora vietato per i soli reati puniti con l’ergastolo, affinché sia impedito anche per delitti con pena massima uguale o superiore a dodici anni, come stupro o pedofilia.
Ritengo che elemento imprescindibile della funzione afflittiva e rieducativa della pena sia il principio per cui, in caso di reati gravi, non possono essere concessi sconti automatici per il solo fatto di scegliere un rito che comporti risparmio di tempo e denaro all’amministrazione giudiziaria. Ma che le pene debbano essere adeguate e sufficientemente rieducative da consentire la riabilitazione del soggetto.
E adesso una domanda con cui concludere questa chiacchierata…noi la chiamiamo domanda UAU.
Hai un sogno da realizzare, un’esperienza che vorrai fare prima o poi, anche se al momento ti sembra impossibile da realizzare?
Ho un sogno, sì, ma è talmente segreto e importante che ho pudore a rivelarlo anche a me stessa. Ma posso dire che già veder realizzati, passo dopo passo, seppure a costo di grandi battaglie e tanto tempo, piccoli ma importanti risultati per le Vittime, dà sostanza e significato all’impegno che tutti noi dell’Osservatorio impieghiamo, ogni giorno e senza sosta, perché le vittime possano avere non vendetta, ma solo Giustizia.
Grazie Elisabetta, a domani

Per seguire Elisabetta Aldrovandi: //www.facebook.com/bisbiglidiverita
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