Il 18 novembre John Murry si è esibito in concerto presso il Circolo Arci Il Progresso di Firenze, promosso da La Chute in collaborazione con Arci e dal Comune di Firenze.



Murry torna in Italia per presentare il suo ultimo disco “The Stars Are God’s Bullet Holes”: prodotto dal leggendario John Parish.

Un album dark, profondo ed emozionale proprio come la travagliata vita del cantautore. Un trascorso turbolento dettato da problemi con le droghe, familiari e violenze ha fatto sì che venisse accolto dal musicista e trasformato in suoni avvolgenti e sinceri.

Uno stage essenziale dove l’unico protagonista è l’artista e la sua chitarra, ma sufficiente per incantare il pubblico con una performance unica. Un’esibizione di ombre e luci, dai suoni dolci e grevi che è riuscita ad incantare lo spettatore.

Proiettato alle sue spalle un opera d’arte a lui molto cara Giuditta che decapita Oloferne della pittrice Artemisia Gentileschi. Pittrice prodigio seguace del Caravaggio, fu violentata da Agostino Tassi. Giustizia non venne mai fatta per lei. Murry subì un trauma simile perciò avverte una profonda vicinanza con lei.

John Murry è un musicista solitario che non vuole essere compatito per il suo passato, ma vuole con la sua musica intrattenere e allietare il dolore altrui.

John Murry musicista, songwriter e produttore nato e cresciuto a Tupelo, Mississippi ma ormai irlandese di adozione.

La sua musica dark-folk viene paragonata ad artisti come Mark Lanegan, Father John Misty, Leonard Cohen e Nick Cave. —
Daria Derakhshan

FOTOREPORTAGE A CURA DI SIMONE CHELUCCI @SIMONE.CI